“Il Creato inizia a protestare per il male che ad esso viene provocato a causa dell’uso irresponsabile o dell’abuso dei beni che Dio ha posto in esso”. Lo si legge in una nota stampa diffusa oggi, 06 aprile, dal Gruppo Scout di Cassano all’Ionio sulla sensibile tematica delle trivellazioni in mare.
“Spesso gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione anche fra i credenti vanno nella negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda o alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. Ed è per questo che come associazione che educa preadolescenti e adolescenti e che opera nella Chiesa non possiamo stare a guardare. La nostra attenta riflessione sul problema trivellazioni che in questi tempi ha investito in modo particolare il nostro territorio è frutto di studio e confronto sulle perforazioni e scaturisce da un ‘attenta analisi dei fattori che compongono la problematica. Di certo sappiamo che l’esito positivo di questo referendum non andrà a fermare le intenzioni di chi, guidato dagli interessi economici, ha già progettato di perforare via terra la foce del Crati, ma in prima battuta rivolgiamo un invito forte ad andare a votare per difendere l’esercizio democratico del Referendum che oggi rappresenta l’unico modo che hanno i cittadini per partecipare attivamente alle scelte che li riguardano.
L’invito è quello a votare Si al referendum del 17 Aprile. In questi giorni si è tanto discusso di trivelle. Sono sorti comitati, ogni parte politica o associazione si è espressa con la personale opinione, anche il Vescovo Mons. Francesco Savino a cui diamo merito e ringraziamo, si è speso in prima persona e si è fatto carico di unire insieme le varie voci che man mano si sono levate, portando a conoscenza la pubblica opinione delle problematiche e rivolgendo un forte appello ad adoperarsi per far si che il 17 Aprile la mobilitazione nelle urne sia grande. L’invito di Mons. Savino ad “osare l’aurora”, che un po’ ci richiama alle “sentinelle del mattino” di Giovanni Paolo II, ci ha fatto riflettere nella nostra Comunità Capi, richiamandoci al Patto Associativo, a quel forte senso di responsabilità di cittadinanza attiva che nella società odierna viene messa spesso da parte e che è valore imprescindibile per costruire il bene comune”.