«Nel 2015 gli accessi al Pronto soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza sono stati 82.200 e, in media, 239 al giorno. Numeri che dai primi sette mesi del 2016 risultano tendenzialmente in aumento. Ma il dato eclatante è che oltre il 65% di questi accessi è composto da codici bianchi e verdi che non dovrebbero arrivare in pronto soccorso, ma dovrebbero essere gestiti dalla rete sanitaria del territorio (Asp). Una situazione, questa, che amplifica disservizi e arreca gravi disagi ai pazienti. Ogni giorno assistiamo a vere e proprie scene da ospedale da guerra».
Serve un coordinamento reale tra azienda ospedaliera e Asp di Cosenza, che ad oggi fanno fatica addirittura a dialogare. «La task force fra l’ospedale e le strutture territoriali – prosegue Guccione – deve organizzare e garantire la gestioni dei codici bianchi e verdi attraverso la riattivazione delle unità di cure primarie affidate ai medici di famiglia su tutta l’area della provincia di Cosenza, possibilmente h24, come è previsto dal Patto per la salute. La task force deve integrare e favorire il coordinamento fra gli ospedali Hub e con i tre Spoke, come se fosse un’unica azienda ospedaliera per la gestione dei posti letto; deve istituire nel pronto soccorso una equipe-tutor esperti dedicati alla valutazione dei pazienti all’ingresso, in modo da poter stabilire la reale situazione per impedire ricoveri non appropriati e dare le giuste risposte. Sono queste le proposte che, insieme ad altre, potrebbero dare risposte concrete al bisogno di buona sanità che chiedono con forza i cittadini».
«Manca la volontà politica – sottolinea Carlo Guccione – da parte di chi ha la responsabilità di prendere decisioni che vadano nella direzione di favorire l’integrazione della sanità territoriale con quella ospedaliera. Troppi compartimenti stagni creano disservizi a chi ha esigenza di avere cure adeguate e celeri. Eppure l’ospedale dell’Annunziata ha personale qualificato (medici, infermieri e Oss), che spesso lavora in condizioni difficili e con turni massacranti, che dà riposte e prestazioni a tutta la Calabria. Ma il Pronto soccorso è la porta di ingresso dell’ospedale. Da qui bisogna ripartire per un miglioramento dei servizi e una migliore risposta ai pazienti».
(fonte: lacnews24.it)