Corigliano Rossano – A due anni di guida del nuovo Comune e ad oltre tre dalla fusione, il messaggio lanciato da Flavio Stasi, diventato il ‘’ritornello’’ di una stantia difesa del suo ‘’governo’’, si traduce nell’obiettivo della “normalità” mentre gli effetti concreti di tale obiettivo si sostanziano in continue “défaillance” amministrative, che a loro volta producono conseguenze negative a discapito dei servizi verso la Comunità amministrata. L’ultimo ‘’caso’’ in ordine di tempo è il ‘’progetto home care premium 2019’’ dell’Inps, ovvero un contributo ‘’premio’’ finalizzato alla cura a domicilio delle persone non autosufficienti e/o loro familiari. E’ quanto denuncia il coordinatore provinciale di ‘’Cambiamo!’’, Giovanni Antoniotti riferendosi all’atto amministrativo del 24 marzo 2021 con il quale il Comune Corigliano-Rossano, in qualità di soggetto proponente e capofila dei Comuni di Calopezzati, Caloveto, Cropalati, Crosia, Longobucco, Paludi, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese e Vaccarizzo, è stato ‘’costretto’’, perché inadempiente rispetto a scadenze fissate nell’accordo-Comune-Inps, a restituire all’Istituto di Previdenza la somma di euro 167.100,00 ‘’quale quota di acconto erogata’’. In sostanza l’Amministrazione a guida Stasi dopo oltre un anno dall’accordo ha scoperto che la determina dell’accordo stesso, n. 299 del 22.8.2019, ‘’risulta, sul sistema Halley del Comune di Corigliano-Rossano, annullata! (sic) sicché si è dovuto procedere a rinnovare il tutto, con la conseguenza del mancato rispetto dei tempi entro i quali si sarebbe dovuto passare alla fase di erogazione delle prestazioni integrative. Non è passato il tentativo, a dir poco ingenuo, di suggerire all’Inps di cambiare le clausole dell’accordo, circa i tempi di realizzazione delle prestazioni. La risposta dell’Inps è stata netta: ‘’ in assenza delle prestazioni protratta per quattro mesi’’ l’accordo con il Comune ‘’s’intende risolto’’ e il Comune stesso ‘’è tenuto alla restituzione dell’acconto erogato’’.
Così una larga platea di cittadini in un’area, non limitata al Comune di Corigliano-Rossano, ha perso un beneficio sociale, il finanziamento di un servizio che in questo particolare momento di emergenza sanitaria e di grandi difficoltà avrebbe potuto lenire non poche sofferenze.
Dovrebbe chiedere scusa il sindaco – conclude Antoniotti – per quanto accaduto e forse dovrebbe anche chiarire il concetto del suo voler tornare alla ‘’normalità’’ in termini di governo della ‘’cosa pubblica’’, perché se quanto denunciato è ‘’normale’’, allora la Comunità di Corigliano-Rossano ne prenderà atto e sarà un tradimento di quel 70% di consensi legittimamente ottenuti(Comunicato stampa).