Baker Hughes-Nuovo Pignone sta delineando un progetto di risonanza, destinato a trasformare le banchine 1, 2 e 3, del porto di Corigliano Rossano nonché la darsena attualmente occupata dai pescherecci. Questo imponente intervento, se autorizzato, si estenderà su una superficie prevista di 103.413 metri quadrati, suddivisa nelle aree “A” e “B”, con un impatto paesaggistico significativo dovuto a capannoni alti come palazzi di sei piani.
Il nucleo dell’operazione consiste nella produzione di moduli metallici utilizzati per la compressione del gas, i quali saranno successivamente trasportati via mare verso i siti di lavorazione successivi. Per attuare questo progetto, Baker Hughes-Nuovo Pignone ha comunicato ai sindacati che prevede l’impiego di circa duecento addetti diretti, oltre a quelli indiretti derivanti dall’indotto, come la logistica.
La comunità di Corigliano Rossano è coinvolta in un acceso dibattito sulla “convenienza” e sulle ricadute occupazionali di questa operazione industriale. Mentre il Comitato a difesa del porto e una parte della marineria di Schiavonea si sono già dichiarati contrari, i sindacati sembrano favorevoli, pur esprimendo cautele. Nel frattempo, l’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio sembra essere incline alla proposta.
Uno degli aspetti critici evidenziati riguarda l’ambiente, con particolare attenzione alla verniciatura dei moduli. Tuttavia, la relazione progettuale specifica che la verniciatura sarà effettuata utilizzando il “sistema di filtrazione Recube”, progettato per eliminare eventuali polveri, garantendo un impatto ambientale ridotto. Il progetto prevede diversi fabbricati, con il capannone 1 dedicato alla produzione di “Frame e Blocchi” attraverso carpenteria metallica. Altri edifici includono strutture per uffici, portineria, infermeria, sala riunioni, spogliatoi, cabina elettrica e fabbricati tecnici per il trattamento delle acque, attrezzature antincendio e altro ancora. Il tunnel dedicato alla sabbiatura e alla verniciatura è dotato di avanzati sistemi di aspirazione e filtraggio per mantenere condizioni ottimali di lavoro e prevenire dispersioni nell’ambiente.
Il progetto comprende anche aree dedicate al deposito di scarti e rifiuti prodotti all’interno dello stabilimento, gestiti con la massima attenzione per l’ecologia. La comunità, la politica e le autorità portuali sono ora chiamate a valutare attentamente gli impatti e i benefici di questo ambizioso progetto industriale, che potrebbe ridefinire il panorama economico della regione.