VILLAPIANA Nei giorni, come è noto, il CDA del redivivo Ato-Cosenza, considerato che l’emergenza-rifiuti nella provincia di Cosenza non è più rimandabile, ha deliberato, su proposta del Sindaco del posto Antonio Palermo, la realizzazione dell’Eco-Distretto Provinciale nel territorio comunale di Mendicino, nei pressi di Cosenza, ed ha inoltre deciso di accogliere la proposta del Comune di Villapiana e di destinare il fondo regionale del Por-Calabria alla realizzazione di un impianto di compostaggio di ambito provinciale nel territorio comunale di Villapiana. Questa volta però, non presso l’area industriale di Santa Maria come si era pensato per l’Eco-Distretto, ma in una zona più decentrata del territorio comunale.
Appena si è diffusa la notizia, come era già avvenuto per l’Eco-Distretto, da più parti è iniziato il tam tam della protesta perché la scelta operata dall’amministrazione comunale farebbe a pugni con la vocazione turistica della cittadina jonica. Ovviamente, niente di tutto questo è stato già deciso, perché l’ultima parola spetta al governo regionale. Comunque sia, oltre alle prese di posizioni critiche rispetto a questa scelta da parte delle forze politiche, come era già successo per l’Eco-Distretto è ri-nato un Comitato Spontaneo di Cittadini che, oltre a veicolare la protesta sui Social, ha diffuso un comunicato-stampa che recita testualmente: “Siamo liberi cittadini che dicono NO a una “Villapiana-industria-del-rifiuto”. Alla luce degli ultimi accadimenti – si legge ancora nella comunicazione – è emersa la chiara intenzione dell’Amministrazione Comunale di installare nel nostro fragile territorio un Impianto di Compostaggio. Pertanto siamo obbligati ancora una volta a scendere in campo per riaffermare, come l’anno scorso, la volontà espressa con la raccolta delle firme della popolazione di Villapiana, la quale ha chiaramente detto NO a questa tipologia di impianti installati in aree densamente popolate e siamo anche questa volta decisi a far valere i diritti nostri e quelli delle prossime generazioni. Gli amministratori in carica – incalzano i portavoce del Comitato – non possono non tenere conto della netta contrarietà della popolazione villapianese per opere così impattanti su un territorio che, sin dai tempi della Magna Grecia e passando per la storia dell’antica Casalnuovo, ha avuto ed ha ancora oggi altre tipologie di vocazioni. Pertanto – concludono i fautori dell’iniziativa – comunichiamo che il Comitato Spontaneo cittadino si sta riorganizzando con una serie di iniziative atte a dire NO all’ennesima scelta sconsiderata dell’Amministrazione Comunale in carica”. Oltre all’iniziativa di protesta nata all’interno della società civile, a farsi portavoce della contrarietà a questa ipotesi è stato in primis il gruppo di Minoranza “SiAmo Villapiana” il cui referente politico Michele Grande ha chiesto formalmente la convocazione dei capi-gruppo consiliari, “convinto che – si legge nella sua comunicazione data alla stampa – abbiamo il diritto e il dovere di discuterne e di dibattere nelle sedi opportune e con le forme istituzionali che ci competono. Ognuno di noi – ha aggiunto Michele Grande – conosce i pro e i contro di un’opera simile e perciò la questione centrale è quella di far comprendere a questa Maggioranza che il futuro della nostra comunità dipende soprattutto dalle scelte che facciamo oggi, e questa – per quanto mi riguarda – è lontana anni-luce dai connotati storici, culturali, paesaggistici e turistici di Villapiana”.
Pino La Rocca