Importazione agrumi da Africa, Nicolò: “Scelta Ue penalizzante, Oliverio intervenga”

“La scelta di Bruxelles di aprire l’importazione di agrumi ad alcuni Paesi africani è un nuovo colpo basso inferto dalla Ue con la complicità del governo italiano silente, guidato da Matteo Renzi, all’economia italiana e, soprattutto, alle produzioni calabresi”. Lo afferma in una nota il capogruppo Forza Italia al Consiglio regionale della Calabria Alessandro Nicolò.
“Non è trascorso molto tempo – aggiunge il consigliere azzurro – dal via libera al massiccio import di olio tunisino tax-free, per assistere oggi ad un nuovo accordo dell’Europa con Stati terzi che impoverisce i nostri produttori. Scelte gravissime, punitive nei confronti del Sud dell’Europa, usato come merce di scambio. Ci chiediamo – incalza Nicolò – quale politica stia perseguendo l’Unione Europea e se sia corretto stringere intese che rischiano di mettere in ginocchio il nostro già fragile sistema produttivo. Incomprensibile, poi, è che il partenariato tra Unione Europea e alcuni Stati dell’area Sud del continente africano, faccia perno proprio su quelle produzioni agrumicole e agroalimentari che rappresentano l’eccellenza italiana”.
“In agitazione – prosegue il forzista – le associazioni di categoria le quali puntano il dito contro il libero accesso delle arance sudafricane, scelta che estende la possibilità a tutti i Paesi firmatari e che amplia il periodo nel quale è consentito l’ingresso agevolato degli agrumi. Un trend che raggiungerà il culmine negativo nel 2025 con l’eliminazione della tassazione. Pesante e responsabile la denuncia di Agrinsieme secondo cui ‘si liberalizza l’ingresso di produzioni agrumicole provenienti da Paesi nei quali è presente la cosiddetta cbs (citrus black spot), fitopatia che non è presente in Europa. Che senso ha sostenere con i fondi strutturali la crescita delle filiere agricole ed agroalimentari dei Paesi membri se poi si favoriscono produzioni di altre realtà? Chiediamo con fermezza al presidente Oliverio – conclude il capogruppo di FI a palazzo Campanella – un intervento autorevole, ovvero incisivo ed efficace, in tutte le sedi preposte per arginare una perniciosa prassi che produce costantemente ripercussioni drammatiche sull’economia italiana ed in particolare su quella calabrese, condizionando negativamente il prodotto interno lordo del nostro Paese. Ci troviamo dinnanzi all’ennesima violenza perpetrata al nostro sistema produttivo sia agrumicolo che olivicolo che rappresentano la quota più significativa del made in Calabria e la voce più rilevante dell’export regionale”.

(fonte: strill.it)

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