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Avvocatura comunale nel mirino
L’assenza totale di trasparenza sulla gestione del settore Avvocatura è ormai evidente. Gli incarichi vengono affidati con modalità poco limpide, parlando apertamente di una logica da “amici degli amici”. Si segnalano sostituzioni processuali non chiarite, compensi liquidati senza criteri verificabili, cifre fuori budget e pratiche gestionali opache. «Chiediamo all’amministrazione Stasi di spiegare cosa accade all’interno degli uffici comunali» è l’appello che arriva dal coordinamento di Fdi. L’interrogativo si estende a chi firma gli atti, a cosa facciano il Segretario Generale e il Responsabile Anticorruzione. Un’intera macchina amministrativa che dovrebbe garantire controllo e legalità, e che invece sembra girare a vuoto. La questione principale riguarda i compensi: una dipendente comunale dell’avvocatura civica ha percepito circa 200mila euro di compensi, una cifra ritenuta contraria sia al regolamento nazionale che a quello comunale, che fissano il tetto massimo nel doppio della retribuzione lorda. Un’anomalia grave, passata sotto silenzio. A questo si aggiunge l’utilizzo irregolare della “short list”, ovvero l’elenco di professionisti da cui attingere per incarichi legali con rotazione. Un sistema che dovrebbe garantire equità e trasparenza, ma che viene completamente ignorato. Gli incarichi continuano ad andare «agli amici e ai compagni di merenda».
Patrimonio pubblico: degrado e abbandono
Un altro nodo è il patrimonio immobiliare comunale. Si parla di beni della collettività, ma nessuno conosce realmente il loro stato. Quali criteri regolano l’assegnazione delle case popolari? A che punto sono gli affidamenti? Quali misure vengono adottate contro le occupazioni abusive? Emblematico è lo stato di abbandono del piccolo anfiteatro di Viale Luca de Rosis nell’area urbana di Rossano. Completamente ristrutturato e dal 2018 pronto per essere affidato ad associazioni attraverso un bando pubblico, oggi è un ricettacolo di degrado, nonostante sia adiacente agli uffici comunali. Con ricadute anche igienico-sanitarie gravissime. Ma l’elenco degli immobili in stato di abbandono è lungo: il complesso di Santa Chiara, l’ex mattatoio di contrada Pendino, a.u. Corigliano, per citare solo due esempi della città. Strutture che raccontano un patrimonio trascurato, abbandonato a se stesso. L’elenco è lungo: palazzi chiusi, immobili in disuso, strutture occupate. Tra tutti, un caso simbolo: l’ostello della gioventù, nel centro storico Rossano. Un edificio comunale su tre piani, 18 stanze, cucine, lavanderie e arredi pubblici. Era pronto ad accogliere giovani da tutta Europa. Ma non ha mai aperto. Il canone d’affitto non è mai stato incassato. Il danno stimato? 130mila euro. «Parrebbe che chi ha vinto il bando ci abiti» ha denunciato il consigliere Caputo. Nessun controllo, nessuna verifica. Il sindaco è al governo da sei anni, ma su questa vicenda non ha mai agito.
Città sempre meno sicura
Alla questione patrimoniale si affianca un’emergenza quotidiana: la sicurezza. Le segnalazioni parlano chiaro: risse, furti, atti vandalici, aggressioni verbali. Schiavonea, Boscarello, piazzetta Portofino. Il territorio è segnato da episodi quotidiani: accoltellamenti, incendi di auto, risse, vandalismi. Spesso commessi da soggetti stranieri. Il timore cresce, soprattutto tra commercianti e residenti. La frazione di Schiavonea, abitata tutto l’anno, d’estate raddoppia la popolazione. Ma resta senza presidio fisso delle forze dell’ordine. «L’amministrazione deve attivarsi con la Prefettura per garantire spazi adeguati e supportare il presidio», chiedono i consiglieri. Tra le proposte avanzate da Fdi l’istituzione di un presidio fisso nella frazione di Schiavonea, in locali già disponibili al Quadrato Compagna. Ma dal Comune nessun passo. Grave anche la questione dei cani randagi, che ormai è emergenza di ordine pubblico. Branchi affamati mettono a rischio l’incolumità delle persone. «Il sindaco è responsabile di questo problema, oltre che della sicurezza pubblica. Ma dopo sei anni non ha fatto nulla».
Riorganizzazione di FDI
Fratelli d’Italia apre una nuova fase a Corigliano-Rossano. Lo fa con una sede attiva, consiglieri comunali operativi e iniziative pubbliche che mettono al centro i problemi del territorio. La conferenza stampa tenuta nelle ultime ore è solo uno dei tasselli di un piano politico più ampio: quello di tornare tra la gente, nei quartieri, nei centri abitati, parlando chiaro e senza mediazioni. L’obiettivo è duplice: far emergere i problemi nascosti e riportare i cittadini al centro del dibattito pubblico. «Molti non sanno nemmeno cosa accade davvero nella loro città. Noi vogliamo rompere questo muro di silenzio», è stato detto dai rappresentanti presenti al tavolo. L’intenzione è di non fermarsi alla sede o alla conferenza. «Organizzeremo manifestazioni, incontri, assemblee, per dare voce a chi oggi non ne ha. Il partito è presente e non ha intenzione di tacere». Oltre all’azione istituzionale, FdI lavora per costruire un rapporto diretto con la società civile.
UFFICIO STAMPA – COORDINAMENTO FDI – CORIGLIANO ROSSANO