Se da una parte 7 roghi su 10 sono di origine dolosa o comunque dovuti all’imprudenza, dall’altra – evidenzia Coldiretti Calabria – per effetto di un continuo spopolamento, la maggioranza delle superfici boscate e non boscate si trova senza la presenza di un agricoltore che possa gestire e curare lasciandoli abbandonati e trasformandoli da risorsa in pericolo. I boschi sono un patrimonio naturalistico e per difenderlo occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Un’opportunità viene anche dalla legge di Orientamento, di vent’anni fa, che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale.
La Calabria – ricorda Coldiretti – ha un territorio prevalentemente montuoso (42% circa della superficie) e collinare (49% circa) con limitate aree pianeggianti (solo il 9% circa) e le aree sottoposte a tutela tra parchi e riserve sono circa 360mila ettari (il 24% della superficie della Regione).
Ma il mondo delle campagne – insiste Coldiretti – sono una risorsa importante anche nel post incendio per la messa in sicurezza dei territori e contrastare il dissesto idrogeologico. Soprattutto in territori ampi dove sono stati interessati diverse ettari di bosco, le aziende agricole, in un ottica di economia circolare, possono essere coinvolte per fare dei tagli sul bruciato e sistemare il frascame per contrastare il dissesto idrogeologico. Inoltre il bosco si rigenera molto più rapidamente se liberato del bruciato. E’ fondamentale dopo questa fase la tempestività nel darsi un metodo, programmare e intervenire nella prevenzione con strumenti che offre la tecnologia– afferma Coldiretti Calabria – sia per mettere in sicurezza il territorio che su una conta dei danni formale che possa permettere di conoscere l’entità delle perdite e le necessità per ripartire.
Gli agricoltori – conclude Coldiretti –sono una risorsa e opportunamente coinvolti, possono contribuire a contrastare efficacemente la piaga degli incendi sia svolgendo un ruolo nella prevenzione, con la cura del territorio, ma anche per avere un ruolo fondamentale durante la campagna antincendio essendo delle sentinelle che presidiano il territorio. Certamente anche la nuova programmazione comunitaria, deve farsi carico di queste nuove esigenze.
(Comunicato Stampa)