TREBISACCE – In fumo il boschetto del “Virgo Fidelis”, l’unico polmone verde esistente nel perimetro urbano. Allarme e preoccupazione ha espresso Italia-Nostra-Calabria che, vigilando come sempre sull’intero territorio calabrese, vede andare in fumo e depauperarsi sempre di più il patrimonio boschivo residuale dopo i tanti roghi che, con una matrice in gran parte dolosa, hanno funestato e devastato il territorio regionale e, in particolare, l’Alto Jonio Cosentino. Come è noto sabato 25 maggio la pineta in cui da sempre è immerso lo storico Istituto “Virgo Fidelis” è andata letteralmente a fuoco e gran parte dell’area verde coperta di pini e di rigogliosa macchia mediterranea è stata assalita dal fuoco e, di conseguenza, è stata incenerita e abbruttita. Questa volta però, trovandosi l’area boschiva a ridosso del centro abitato e quindi a contatto ravvicinato con le abitazioni, oltre a incenerire e distruggere una bella fetta di patrimonio naturale, il fuoco ha minacciato le abitazioni adiacenti seminando desolazione e panico tra la gente. Anche perché, da quanto si è saputo, i Vigili del Fuoco, sebbene allertati da numerose chiamate, non essendo presidiato il Distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari di Trebisacce per la solita questione di insufficienza di organico, sono arrivati sul posto nei tempi compatibili con le distanze chilometriche che separano l’Alto Jonio da Castrovillari e da Corigliano-Rossano. “La collina coperta di verde, l’unico polmone verde della città su cui sorge il “Virgo Fidelis”, punto di riferimento di intere generazioni – ha scritto l’Arch. Angelo Malatacca Presidente Regionale di Italia Nostra – è andato in fumo in preda a fiamme altissime, visibili a notevole distanza, che hanno avvolto e bruciato gran parte degli alberi di Pinus Pinea”. Secondo il trebisaccese presidente regionale Malatacca si tratta dell’ennesimo incendio doloso che va perciò condannato con forza, sia per il panico che le fiamme hanno diffuso tra la popolazione locale, sia per aver distrutto quello splendido angolo di verde. “L’ennesimo atto criminale – ha concluso l’Arch. Angelo Malatacca – dimostra ancora una volta che, purtroppo, la città sta vivendo una escalation di criminalità e di insicurezza che si ripercuote sulla serenità dei cittadini e proietta all’esterno l’immagine di una città alla deriva, nella quale i fenomeni criminali la fanno da padrone, scoraggiando gli imprenditori ad investire e annullando ogni forma di attrazione commerciale e turistica”.
Pino La Rocca