Il confronto in corso sul completamento della 4 corsie Roseto-Sibari, cui si è aggiunta l’opportuna proposta di una bretella di prolungamento fino a Corigliano-Rossano da parte del commissario dott. Domenico Bagnato, sta rendendo rovente il clima tecnico, politico, sindacale e culturale della Piana di Sibari.
E nessuno che abbia avuto a riguardo il coraggio di affacciare una proposta alternativa di valorizzazione dei nostri Centri Storici antichi, che fanno da corona alla Piana da Trebisacce a Cariati, in quanto sarebbe più utile destinare le risorse disponibili in infrastrutture viarie per valorizzare il nostro patrimonio abitativo storico con una spesa più o meno della stessa grandezza.
I Comunisti della Piana ripropongono la loro vecchia proposta del 2000, quando era ministro dei LL.PP. l’on. Nerio Nesi, che si fece promotore dell’iniziativa di presentare al Lido Palace Hotel di Rossano le proposte dell’ANAS, diventate nel frattempo tre: quella di pianura, di mezza collina e quella, che riassumeva la grande occasione politica di valorizzare i nostri Centri Storici antichi.
La proposta, divulgata anche su aerofotogrammetria 1:10.000 e inviata a tutti i Comuni della Piana e da questi approvata con la sola eccezione di Crosia, che approvò una sua proposta di pianura in zona Sorrenti, e di Amendolara, che ne aveva già una, prevedeva che la 4 corsie passasse al di sotto dei paesi albanofoni, ma molto a loro vicino; a monte di Corigliano Centro sopra l’ospedale e a monte di Rossano Centro in area a Sud della Pantasima; in zona Iti prima della salita per Paludi, tra Crosia e Caloveto-Cropalati; a monte di Calopezzati e nella piana del Vecchierello di Pietrapaola; tra Cariati e Terravecchia per uscire nell’area del campo sportivo di Cariati.
Con questa proposta di tracciato tutti i Centri Storici antichi, gravitanti sulla Piana, sarebbero stati interessati, o a monte o a valle, dalla realizzanda strada con effettive ricadute economiche di fatto, non solo sulla carta, di valorizzazione per ogni agglomerato, stante la sicura possibilità di eventuali visite od altro da parte di qualche automobilista curioso di passaggio.
Né può essere invocato come impedimento alla sua realizzazione il costo eccessivo, ma bisogna calcolare, soprattutto, il rapporto costi/benefici, senz’altro a favore dei Centri Storici. Quando si presenterà, però, un’altra occasione come questa di spendere una certa somma, grande o piccola che sia, ma con un sicuro ritorno economico positivo sul territorio interessato e il suo rilancio?
L’attuale superstrada ionica, messa ovviamente in sicurezza secondo gli standard vigenti, resterebbe un’arteria di scorrimento locale extraurbana e la 4 corsie di rango interregionale.