Levata di scudi per difendere la sede Inps di Rossano dopo la chiusura del Centro Medico Legale dell’ente di previdenza. Il sindaco Stefano Mascaro annuncia l’intenzione di convocare i colleghi sindaci del comprensorio per stabilire insieme le strategie da mettere in atto e chiedere un incontro al direttore regionale Inps e al Ministro del Welfare. Intanto la Fna-Confsal invita alla mobilitazione per tutelare i diritti di questa fetta di territorio, mentre, così come il consigliere provinciale Gioacchino Campolo, si sciorinano i numeri: Esaminate 10933 pratiche di invalidità civile, effettuate con il proprio medico 476 sedute presso la sede ASL, visitate 4637 persone per prestazioni pensionistiche. Verificati oltre 60 mila certificati di malattia e portate a compimento 430 visite mediche fiscali.
“Sono questi imponenti numeri – afferma il consigliere provinciale nonché capogruppo di Forza Italia all’interno del Consiglio comunale di Corigliano, Campolo – la tangibile testimonianza della proficua opera svolta, solo nell’anno 2016 che volge alla conclusione, dal Centro medico legale dell’Inps di Rossano. Una ingente mole di lavoro che non può essere gettata alle ortiche…Come classe politica e istituzionale di questa vasta area della provincia cosentina – conclude – non possiamo tollerare tale taglio ad un così importante servizio per la sanità pubblica, ennesimo disegno indiscriminato di penalizzazione di un territorio e della sua gente, nonché di mortificazione del certosino lavoro realizzato con professionalità dal personale del Centro rossanese, al quale viene espressa la massima solidarietà”.
Il sindaco Mascaro, evidenziando che “una popolazione di oltre 220.000 abitanti, che costituisce il bacino d’utenza del centro medico legale INPS di Rossano, sarà costretta a recarsi a Cosenza subendo anche il disagio dell’assenza di infrastrutture”, ribadisce che “Questa scelta va in contrasto anche con la volontà politica del territorio che sta puntando con forza sulla fusione dei comuni più rappresentativi proprio per migliorare l’offerta dei servizi. È inspiegabile perché il centro medico legale venga chiuso nonostante rappresenti un punto di rilevante impatto sociale ed abbia i numeri dalla sua parte essendo al terzo posto come carico di lavoro nell’intera Calabria, dietro solo a Reggio Calabria e Cosenza e prima di Crotone e Vibo Valentia che comunque nella nuova organizzazione mantengono il centro medico legale. Come amministratori di questa città – conclude Mascaro – faremo tutto quando possibile per scongiurare questa ennesima scelta scellerata ed invitiamo tutti gli amministratori del territorio, le forze politiche e sindacali di categoria, le associazioni e i cittadini a mobilitarsi e a darci forza per far sentire forte la nostra voce”.
“Il territorio si mobiliti, e protesti”. Questo l’invito che rivolge Mario Smurra, vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltura – Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori (FNA-CONFSAL) e più volte consigliere comunale della città di Rossano, a tutti gli amministratori, da Cariati a Rocca Imperiale, insieme al mondo dell’associazionismo e ai cittadini. “Il centro di Cosenza non è preparato a gestire un’utenza così ampia. Mi auguro – conclude Smurra – che ci sia una forte mobilitazione, senza distinzione politica, per impedire che il territorio sia privato, ancora una volta, di un servizio fondamentale, certo che stavolta non si faranno sconti a nessuno”.