Centro medico/legale Inps a rischio soppressione: dal Governo segnali distensivi. Nessuna rassicurazione, in tal senso, ma è in atto una fase di approfondimento. In aula, il Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali Massimo Cassiano ha replicato a una interpellanza presentata dall’on. Enza Bruno Bossio che in premessa ha palesato i gravi disagi derivanti dalla riorganizzazione prospettata dell’Inps. “Preliminarmente, occorre precisare in via generale che le nuove competenze attribuite all’INPS, sia in ambito assistenziale che previdenziale, dal legislatore, nonché la progressiva riduzione del personale medico dipendente hanno comportato per l’istituto la necessità di una riforma del modello organizzativo dell’area medico-legale. Tale processo di riforma, tuttora in fase di approfondimento, è finalizzato a garantire risposte tempestive agli utenti, qualità e appropriatezza del giudizio medico-legale nonché uniformità nel riconoscimento dei diritti, coniugando tali aspetti con gli obiettivi di razionalizzazione delle strutture e di riduzione delle spese di gestione. Tanto premesso, con specifico riferimento all’atto parlamentare in esame, l’Inps ha precisato che i rilievi effettuati dagli interpellanti consentiranno oggi un’attenta valutazione, al fine di venire incontro alle esigenze dei cittadini, nel pieno rispetto dei principi di equità, trasparenza e legalità. L’istituto ha infine assicurato che ogni sua determinazione in ordine al processo di riorganizzazione dovrà essere preceduta da un ampio confronto con tutti i soggetti interessati e avendo riguardo a tutti i contributi che pervengono sia dai territori che dalle organizzazioni sindacali”. La Bossio nel suo intervento ha sottolineato
come tale riorganizzazione non terrebbe conto della peculiarità di un territorio molto vasto e complesso, caratterizzato da una particolare orografia territoriale – le strade creano scarsi collegamenti – grazie, purtroppo, a un lacunoso e critico sistema di infrastrutture. L’unità operativa serve una popolazione di oltre 220.000 abitanti, con una competenza territoriale che si estende lungo l’Alto Jonio. La parlamentare ha rimarcato le ripercussioni in termini di disagio per i cittadini, soprattutto anziani, malati, bambini disabili, senza contare l’ulteriore peculiarità di questa zona di una presenza molto forte di braccianti – c’è una forte insediamento di aziende agricole –, che dovrebbero raggiungere Cosenza per una semplice visita di controllo. Considerato che l’unità operativa di Rossano, nel periodo che va dal 1o gennaio al 13 dicembre 2016, ha effettuato oltre 5 mila visite di invalidità civile e i medici INPS hanno partecipato a oltre 476 sedute presso le varie ASL, l’unità operativa di Rossano risulta, per carico di lavoro, più vicina a Reggio Calabria e a Cosenza, con dati statistici superiori alle città capoluogo di provincia di Crotone e di Vibo Valentia. Ed è assai improbabile che il centro medico-legale di Cosenza, proprio per logistica e carichi di lavoro, sia in grado di accogliere e gestire questo flusso di utenza aggiuntiva.