Ho riportato l’introduzione della sentenza del consiglio di stato del 10/12/2018, per ribadire, ove necessario, che la cittadella di Insiti sede legale del nuovo comune si allontana sempre più da quell’idea di contenitore unico degli uffici del comune di Corigliano-Rossano. Una vicenda dai contorni oscuri con un ufficio legale del comune di Corigliano poco attento, per usare un eufemismo, al punto che la sentenza riporta l’assoluta assenza di prove circa l’effettivo uso del centro sportivo, descritto come un desertico sito abbandonato da anni e anni. Ovvio che il parallelo con la incipiente causa per usucapione che rischia di trasformarsi in una disfatta per i sogni di cittadella. Ovvio pensare ad un disegno? Non mi esercito in esami dietrologici a pensare male, non voglio puntare il dito su qualcuno che sogna ancora il fallimento di un progetto, ma, se si esamina con un minimo di attenzione quanto sta accadendo, allora il dubbio inevitabilmente si fa strada.
Avevo provocatoriamente indicato mesi fa l’Enel di S. Irene come ipotesi alternativa di uffici e servizi per il territorio ma l’idea è stata fatta cadere nel vuoto. Non mi dolgo più di tanto ma riprendo alcune considerazioni che dimostrano come l’attuale gestione commissariale sia inadeguata a gestire questa fase delicatissima. Basti pensare che in sette mesi non è stato riavviato il progetto di depurazione consortile, con una ventina di milioni di euro a languire da anni ed il mare inquinato come sempre. Oltre sei milioni di euro per la strada Insiti ancora inceppati nelle maglie di una burocrazia asfissiante che governa processi antitetici con lo sviluppo e l’occupazione. La LEGGE 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni, alla ‘art 124 comma c) recita: in assenza di uno statuto provvisorio,fino alla data di entrata in vigore dello statuto e del regolamento di funzionamento del consiglio comunale del nuovo comune si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni dello statuto e del regolamento di funzionamento del consiglio comunale del comune di maggiore dimensione demografica tra quelli estinti. Si badi bene in nessuna altra parte della norma di riferimento né in altre si parla di sede legale.
Eppure il Commissario continua a parlare di sede legale alimentando divisioni pericolose e destabilizzanti. Pare che, addirittura, per potere accentrare tutto in un unico ufficio, il responsabile di staff della polizia municipale dottor Levato, immediatamente dopo le festività natalizie, trasferirà l’ufficio di segreteria della Polizia Municipale di Rossano a Corigliano. Tutto ciò, ripeto, in assenza di uno statuto provvisorio. E i due ex Sindaci? Si, i due ex sindaci che, innanzi al Consiglio Comunale di appartenenza, a voce chiara e intellegibile durante il loro insediamento, hanno pronunciato:” GIURO DI OSSERVARE LEALMENTE LA COSTITUZIONE ITALIANA E DI ADEMPIERE LE MIE FUNZIONI CON SCRUPOLO E COSCIENZA NELL’INTERESSE DEL COMUNE IN ARMONIA AGLI INTERESSI DELLA REGIONE”?Possibile che sussista questo silenzio? Allora si dica con ogni chiarezza che esiste pari dignità, si dia mano alla scrittura di uno statuto provvisorio che contenga con chiarezza la pari dignità degli ex comuni. Noi non consentiremo salti nel buio, men che meno scippi o svilimenti della storia dei due centri. Meglio che lo si sappia. (Segreteria Politica Lega Salvini Premier “Area Rossano” IL Coordinatore Paolo Maria Lamenza).