Nel documento ANCI viene manifestato disappunto e preoccupazione per la oggettiva genericità della proposta di intervento infrastrutturale che, nel RP, dovrebbe rappresentare un efficace motore di rilancio della nostra Regione.
Sono stati evidenziati, infatti, alcuni punti: una preoccupante e poco chiara indicazione di potenziamento dell’alta velocità ferrioviaria sull’asse tirrenico, laddove viene limitata “alla direttrice dei primi lotti funzionali della Salerno Reggio Calabria”; l’assenza di risorse per il completamento della SS 106 e di collegamenti intermodali al Porto di Gioia Tauro e tra i porti calabresi. E, infine, l’inaccettabile assenza di una misura relativa al recupero e valorizzazione del territorio e al sostegno del “sistema città”. Carenze che l’ANCI Calabria auspica possano essere superate nel dibattito parlamentare dove tutta la Deputazione calabrese, con uniformità di linguaggio, faccia fronte comune per ottenere che risorse adeguate alla progettazione di cui ANAS e RFI sono dotate vengano inserite nel Piano e perché una più incisiva visione di recupero e salvaguardia di un territorio fragile sia la strada obbligata per il rafforzamento del suo tessuto sociale.
A questo auspicio ci uniamo
come Italia Viva, ribadendo ciò che in ogni circostanza e a tutti i livelli abbiamo detto e cioè che l’opportunità del Recovery plan rappresenta per l’Italia la prova irripetibile della ferma volontà di far uscire la nostra Regione, e il Sud in generale, dall’arretratezza infrastrutturale e dallo svantaggio occupazionale e svuotamento demografico ad essa collegati. A beneficio, naturalmente, dell’intero Paese. Noi siamo convinti che sia questo il momento di accompagnare alle necessarie Riforme strutturali che l’Europa chiede affinché questo enorme prestito possa essere adeguatamente ripagato dalle future generazioni, tutti gli interventi necessari a raggiungere una condizione di pari opportunità e dignità sul territorio nazionale.
Ed è ancora questa l’occasione da parte nostra per ribadire che anche le nostre rappresentanze istituzionali locali debbano mostrarsi all’altezza della sfida vigilando sul completamento di opere fondamentali al benessere di tutti, come nel caso dell’OSPEDALE UNICO. E che non trascurino le opportunità finanziarie di crescita dell’altro motore di sviluppo che sono le ZES.
Alla Politica, infine, oggi più che mai, è richiesto uno sforzo qualitativo per dar prova di sapersi misurare sui contenuti e non sugli slogan.Perché è solo sulla concretezza delle proposte che si fa fronte a un populismo che alla prova dei fatti dimostra tutta la sua inadeguatezza.