Per la difesa delle coste si deve ormai ricorrere ai processi naturali e al rispetto della capacità di assorbimento degli ecosistemi. La resilienza dei nostri litorali è un processo che va compreso e ogni azione umana compatibile dovrà seguire le sue linee evolutive. Non c’è più speranza di tutelare l’ambiente con la sola salvaguardia di specifici habitat o di particolari specie, si deve passare ad un’azione dinamica e multidisciplinare capace di comprendere l’universo “ecosistema” per rendere l’attività umana economicamente compatibile e non speculativa.
Oggi in tutto il Paese nascono scuole di pensiero, sostenute dalle Raccomandazioni 2002/413/CE, che sviluppano studi multidisciplinari degli ambienti marino-costieri, superando concettualmente l’idea di opere rigide quale unica soluzione per la difesa dei litorali. Soluzioni tampone che non affrontano le cause e che non possono fare altro che “tutelare” per brevissimo tempo un bene diretto (a volte economicamente di valore inferiore alla stessa opere di difesa) e senza ponderare la migrazione dei fenomeni erosivi causati dalla stessa opera.
Le parole d’ordine oggi per la difesa dall’erosione costiera sono conservazione e ripristino degli habitat naturali. Capire come le dune, la posidonia oceanica o le falde costiere ostacolino i fenomeni erosivi è la finalità del progetto di MONITORAGGIO COSTIERO EMERSO E SOMMERSO, con attività diretta subacquea e sviluppo di tecniche di ingegneria naturalistica per la difesa costiera, che sarà presentato dall’Istituto Istruzione Superiore “Green-Falcone-Borsellino, del Dirigente Scolastico Ing. Alfonso COSTANZA. L’obiettivo del progetto è far acquisire agli studenti una conoscenza diretta dell’ambiente marino costiero, attraverso un percorso guidato che, dalla misurazione e dall’analisi correlata geomorfologica ed ecologica, arriva alla comprensione degli effetti dei fattori meteomarini sull’evoluzione della linea di riva, per definire gli interventi naturalistici che possono mitigare l’azione erosiva.
L’approccio multidisciplinare proposto rende il progetto fruibile a studenti di diversi indirizzi scolastici e ben si adatta all’IIS “Green-Falcone_Borsellino” nelle sue diverse articolazioni, CAT
(Costruzioni Ambiente e Territorio); ITT indirizzi: Elettronico ed Elettrotecnico, Informatico,
Trasporti e Logistica; indirizzi: Conduzione del Mezzo Navale e Conduzione del Mezzo Aereo.
La proposta formativa è stata elaborata congiuntamente all’Istituto, dalla Geomeda & Engineering Srls – Mendicino CS, in collaborazione con associazioni specializzate nei propri settori, ISCA DIVING, Belmonte Calabro (CS), SIGEA (Società Italiana Geologia e Ambiente), Roma; AIPIN (Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica), Trieste; Associazione GEOMEDA ISS (Immersioni Scientifiche Subacquee), Mendicino CS; Associazione ARACNE, Acri CS.
La conoscenza delle interrelazioni dinamiche tra le parti emerse e le parti sommerse dell’ambiente costiero sono il background culturale necessario per l’applicazione di specifiche tecniche sperimentali per la conservazione dell’habitat marino-costiero; la possibilità di acquisire un brevetto subacqueo di primo grado durante il corso è condizione preliminare alla partecipazione all’esperienza formativa inerente le parti sommerse. I temi trattati e le esperienze pratiche riguarderanno l’attuazione di misure di protezione e di monitoraggio, attraverso azioni naturalistiche conservative sviluppate sia in ambiente subacqueo sia sulla riva mirate all’apprendimento delle tecniche di acquisizione delle informazioni di base (emerse/sommerse), precedute da percorsi propedeutici sugli aspetti generali dell’habitat esaminato e si completerà con l’elaborazione esecutiva degli interventi naturalistici.
Il percorso tracciato dalla presentazione del progetto alternanza scuola/lavoro è ben sintetizzato nel titolo che si è dato al convegno che si terrà venerdì 15 dicembre 2017, presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Geometra in via S. Emilio di Corigliano C., “HABITAT COSTIERO EQUILIBRIO SPIAGGE EMERSE E SOMMERSE”, i cui relatori, provenienti da diverse esperienze universitarie e lavorative, porranno l’accento sulla complessità dell’habitat costiero e indicheranno le professionalità che concorrono a costruire uno scenario condiviso di recupero e sviluppo, previsto anche dalla vigente normativa che estende il significato di contratti di fiume ai diversi ambiti idrografici, rilevando l’interconnessione tra ecosistemi.
Nel convegno si discuterà, come evidenziato dal programma, dei processi geodinamici marini e continentali a breve e a lungo termine, utili a quantificare i fattori che influenzano l’azione erosiva; della vulnerabilità degli ambienti costieri e della capacità di recupero dell’equilibrio bio-dinamico di specifici habitat emersi e sommersi e delle tecniche di monitoraggio, controllo e misura delle morfologie fisiche/biologiche rilevate e delle opere ad esse interferenti che saranno oggetto di specifici interventi.
In particolare, lo studio sull’equilibrio degli organismi viventi con l’ambiente geologico e idrodinamico delle coste, sarà oggetto di specifiche relazioni che definiranno l’impalcatura per la realizzazione di progetti di ingegneria naturalistica ed ecocompatibile di ambienti fortemente alterati sia da processi antropici, che solitamente hanno un effetto di innesco, sia da naturali processi evolutivi, che amplificano il depauperamento della risorsa marino/costiera.
Si farà, infine, il punto sulla regione Calabria e sullo stato dell’arte delle opere di naturalizzazione delle coste, consapevoli che l’ampiezza dell’erosione degli 800 Km di costa calabrese è ben rappresentata nel Masterplan del Piano di Bacino della regione Calabria. Tale Piano evidenzia il rischio e predispone una programmazione per il raggiungimento e il mantenimento dell’equilibrio dinamico costiero, dell’equilibrio tra ambiente naturale e ambiente antropizzato, la valorizzazione, il recupero e la salvaguardia dei sistemi naturali, obiettivi proposti nel convegno e nel progetto formativo.
Il convegno vede la partecipazione di relatori provenienti dall’UNICAL, Società Geologica Italiana sez. giovani, dall’Università Federico II di Napoli, dalle Associazioni Nazionali SIGEA, AIPIN, Marenostrum e Archeoclub; i lavori saranno salutati dai rappresentati degli Ordini professionali degli Ingegneri (CS) e dei Geologi, che ne riconoscono i crediti formativi, dalle Autorità, Sindaco del comune di Corigliano C., Lega Navale