Con la soppressione dei treni a lunga percorrenza, questa parte della Calabria (la “jonica”) ha fatto un balzo indietro nel tempo di quasi quarant’anni. Quando per raggiungere in treno città come Bologna o Milano si prendeva l’interregionale dalle nostre stazioni e si doveva cambiare a Bari, prendendo l’Espresso che ti portava a destinazione. Ecco: questo territorio, così come in altri settori (giustizia, sanità in primis), ha fatto un bel balzo. Si, ma all’indietro. Sabato prossimo la manifestazione organizzata da Ciufer ed altre associazioni di cittadini, con i sit-in al mattino alla stazione di Crotone e nel pomeriggio in quella di Rossano che saranno dei momenti importanti. A cui la cittadinanza non deve mancare. Se davvero ha a cuore il ripristino dei treni diretti di collegamento Sud-Nord. A Rossano ci si ritroverà alla stazione (ormai diventata fantasma) dalle 17 alle 19. Ognuno si potrà informare sulle azioni che associazioni e cittadini stanno mettendo in campo per riavere i treni. Ed ognuno potrà dire la sua. Sarebbe bello se anche il Sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, partecipasse. Al di là se sia stato invitato o meno. E non fare come quando nel settembre 2012 l’associazione di Rossano “Terra e Popolo” organizzò un sit-in di protesta contro il taglio dei treni avvenuto nel dicembre 2011 ed il Sindaco non c’era. Sol perché non era stato invitato. Ad ogni modo, l’auspicio è che questa volta partecipi e sposi in pieno la battaglia dei cittadini. Anche perché Antoniotti ha dimostrato, durante questi anni di mandato, di saper battere i pugni forte sui tavoli. Al di là dei risultati raggiunti (per il Tribunale la battaglia non è ancora chiusa). Quindi sabato Rossano deve rispondere “Io ci sono”. Perché non è possibile che si siano tagliati i treni solo ed unicamente per favorire il trasporto su gomma. Da quando è iniziato il depauperamento (studiato a tavolino) del trasporto ferroviario, sono aumentati i servizi delle compagnie degli autobus di linea. Nulla contro queste ultime, ma non si doveva sopp rimere i treni per favorire loro. I servizi potevano benissimo coesistere. Lasciando ai cittadini la libertà di scegliere. Ma chi ha intrapreso quella scellerata decisione di sopprimere i treni forse non ha mai fatto un viaggio da Cariati a Milano su un pullman. Di notte. Un viaggio massacrante. Nonostante le due soste di qualche minuto. Stare seduti per dodici ore. Mentre nel treno c’era la possibilità di alzarsi, camminare. O prendere la cuccetta. I titolari delle compagnie viaggiano anche in pullman, quando partono? Se no, perché non provano a farlo? E magari portano anche qualche dirigente ministeriale o regionale. Qualcuno che ha chiuso non uno, ma due occhi.
Serafino Caruso
(Fonte La Provincia cosentina del 21.10.2015)