C’è chi non dimentica, né è disposto a farlo. La ferita della chiusura, a tutt’oggi immotivata, dell’ex tribunale di Rossano fa fatica a ricatrizzarsi. Ed ora, sul tavolo delle volontà elettorali interne al Pd la candidatura a segretario nazionale dei Democrat Andrea Orlando, ritenuto corresponsabile della mancata riapertura del presidio nonostante avesse assunto impegno, nel ruolo di presidente della commissione giustizia, di impegnarsi in tal senso. E invece nulla. Scaduti persino i termini di un decreto correttivo. I primi nodi vengono al pettine. Il Pd si recherà alle urne il 30 aprile prossimo per la celebrazione delle primarie. Oltre a Renzi e Michele Emiliano, gareggia anche Orlando. L’attuale Guardasigilli si è esposto a favore dell’ex Palazzo di Giustizia rossanese. Impegni mai mantenuti “Sappiamo tutti com’è andata a finire, nonostante la soppressione, stante il D. Lgs. 155 e 156/2012, risulti palesemente ingiusta”, tuona Antonio Scarnati, portavoce “Gioventù Nazionale” della provincia di Cosenza. “Premesso ciò, vorrei sollevare una riflessione e un successivo auspicio, il tutto sottoponendolo all’attenzione pubblica, ossia esiste la possibilità che il candidato Orlando raccolga anche solo un voto in tutto il basso ionio cosentino? Mi auguro proprio di no. L’attuale ministro dopo aver alzato la voce per il suddetto sopruso si è tirato indietro non appena occupato lo scranno di guardasigilli. Non paliamo di un semplice, seppur sempre importante, ruolo di parlamentare, bensì il capo del ministero più incisivo rispetto alla situazione del tribunale del nostro comprensorio (ricordo a me stesso che era il presidio di giustizia del basso ionio cosentino). Qui non si discute di colori politici e di elezioni nazionali dove i voti si pesano per i valori e i programmi del partito, ma di premiare o meno con la preferenza un sedicente rappresentante del popolo che, nonostante gli iniziali proclami, a giochi fatti se n’è infischiato altamente. Quindi, mi auguro che alla data del 30 aprile i militanti PD e i cittadini del basso ionio cosentino che si rispecchiano nello stesso, possano rispondere alla candidatura di colui che doveva rimediare al problema con un sonante zero nella casella voti, perché se fino al 2013, al riguardo, le colpe erano giustamente in capo al Popolo della Libertà (che pagò dazio nella nostra zona, nonostante alle politiche 2013 si barravano i partiti e non si scrivano le preferenze sugli uomini come in queste primarie), oggi il mancato intervento sulla vicenda è d’attribuire interamente al PD nella persona del Ministro Orlando. E, soprattutto, faccio un appello alla classe dirigente locale del partito di governo, il 30 aprile tenetevi stretta la dignità e abbiate rispetto per il territorio! non siate la solita corte di nani e ballerine dei vertici cosentini e romani. In parole povere, almeno quando si scelgono nominalmente i rappresentanti, se alcuni di questi hanno fallito rispetto al programma proposto, bocciamoli in maniera netta. In tal caso, non c’entrano le fazioni politiche, l’On.le Orlando non merita i voti della nostra terra, perché si è riempito la bocca quando era candidato ed è scomparso non appena eletto e posizionato nel ruolo chiave per i nostro caso. Concludo con l’augurio di una presa di coscienza di tutti i votanti alle primarie PD rispetto a questo signore, sperando che questa volta non raccoglierà voti dopo averci mortificato e neanche molto tempo fa”.