Il progetto nasce dal lavoro comune tra “Dipartimento di Farmacia, Salute e Scienze Nutrizionali dell’Università della Calabria”, CNR-NANOTEC, Licryl-UOS Cosenza e CEMIF.Cal Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria, Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra, Azienda Agricola Terzeria (Diocesi di Cassano), Prof. Giancarlo Statti, tecnologo alimentare Antonio Elia e agronomo Benito Scazziota, da sempre vicino ai temi dell’ambiente e della salute.
Tacle® ha un alto contenuto di polifenoli e conferisce ai suoi estratti un’attività protettiva contro gli agenti ossidanti coinvolti in diversi disturbi degenerativi.
I ricercatori dell’Università della Calabria hanno studiato il potenziale antiossidante di Tacle® e la sua attività inibitoria contro l’amilasi e la lipasi umana in vitro.
Alcune particolari caratteristiche potrebbero essere ascritte al contenuto rilevante in glicosidi, naringina ed esperidina, e in agliconi derivati che si sono dimostrati nei test in grado di essere utili nei diversi disturbi cardiovascolari, in particolare durante il trattamento dell’ipertensione.
Questi agrumi, che trovano il loro habitat ideale nella Sibaritide, sono coltivati presso l’azienda promotrice della ricerca Terzeria.
Nel frattempo, il gruppo di ricerca ha avviato l’elaborazione di una linea di prodotti Nutraceutici e Funzionali, anche derivati da questo agrume.
Per il momento, i prodotti implementati sono una Marmellata di Tacle a basso contenuto zuccherino e ad alta percentuale di frutta utilizzata e una linea di succhi 100% frutta, di cui un succo 100 % Tacle e altri a base Tacle mixati con succhi ottenuti da super frutti.
In tal modo dicono i tecnici coinvolti non hanno fatto altro che creare sinergia tra diversi alimenti in modo da ottenere un effetto positivo che risulta maggiore rispetto alla somma dei fattori individuali.
Le Organizzazioni delle Nazioni Unite FAO/WHO Codex Alimentarus, il Consiglio d’Europa e gli organi regolativi nazionali stanno definendo per i produttori dei codici di comportamento che consentiranno di apporre sulla confezione solamente affermazioni – relativamente ai benefici per la salute – ben fondate e sostenute da fondamenti scientifici validi.
La Calabria, grazie alla propria posizione geografica e al suo clima e microclima di taluni territori, si candida a essere in prima fila nell’alimentazione del futuro tesa ad allungare sia le aspettative di vita in termini di durata ma anche in termini di benessere e freschezza mentale.
La natura, specie in Calabria, ci fornisce molte sostanze nutraceutiche derivanti da piante, alimenti e fonti microbiche.
Esempi nutraceutici sono i probiotici, gli antiossidanti, gli antociani dalle bacche, gli omega-3 e gli omega-6, il licopene, le vitamine e i complessi enzimatici.
Questi vengono utilizzati per migliorare lo stato di salute, ritardare il processo di invecchiamento, prevenire le malattie croniche e aumentare l’aspettativa di vita.
La differenza fondamentale tra i termini nutraceutico e funzionale sta nel fatto che il primo si riferisce al singolo componente con proprietà terapeutiche presente nell’alimento, mentre il secondo identifica l’alimento vero e proprio che mostra specifici effetti fisiologici.
Nutraceutica e funzionalità degli alimenti sono termini che sentiremo sempre di più nel nostro futuro.
Nutraceutica è un termine derivato dall’unione di “nutrizione” e “farmaceutica”, per definire lo studio di alimenti che hanno un effetto benefico sulla salute umana.
I nutraceutici sono delle sostanze che associano alcune caratteristiche nutrizionali, come l’alta digeribilità e l’ipoallergenicità, alle comprovate proprietà terapeutiche di alcuni principi attivi naturali.
Il termine alimento funzionale (functional food, pharma food o farmalimento) è stato introdotto in Giappone negli anni ’80 e comprende tutti i prodotti alimentari specificamente sviluppati per favorire la salute o ridurre il rischio di malattie.
Attualmente nell’Unione Europea manca una legislazione specifica su questa categoria di alimenti e sulla loro etichettatura.
In generale, un alimento può essere considerato funzionale se dimostra di avere effetti positivi su una o più funzioni specifiche dell’organismo, che vadano oltre gli effetti nutrizionali normali, in modo tale che sia rilevante per il miglioramento dello stato di salute e di benessere e/o per la riduzione del rischio di malattia.