La “Buona Scuola” si arena sugli ambiti

di SERAFINO CARUSO

francesco-solaLa riforma della scuola che non piace a nessuno. Nemmeno ai sindacati di settore. Il SAB (Sindacato Autonomo di Base), nella persona del segretario generale prof. Francesco Sola, contesta le determinazioni assunte dall’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria in materia di costituzione degli ambiti territoriali per i docenti della provincia di Cosenza. E, in particolare, contesta il riscontro negativo fornito dall’USR a esplicita richiesta del SAB di modificarne alcuni (nello specifico il 2 e il 4). La riforma scolastica del Governo Renzi, che porta il nome di “Buona Scuola”, non sta godendo di quell’ampio consenso cercato e auspicato dalla stessa Presidenza del Consiglio. In sostanza, la legge n. 107/2015 dice che i ruoli del personale docente, dall’anno scolastico 2016/2017, «sono regionali, articolati in ambiti territoriali, suddivisi in sezioni separate per gradi di istruzione, classi di concorso e tipologie di posto. Entro il 30 giugno 2016 gli uffici scolastici regionali, su indicazione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentiti le regioni e gli enti locali, definiscono l’ampiezza degli ambiti territoriali, inferiore alla provincia o alla città metropolitana». Tenendo in considerazione che cosa? Quali criteri? In primis, la popolazione scolastica. Poi la prossimità delle istituzioni scolastiche. Poi le caratteristiche del territorio, come le specificità delle aree interne, montane e delle piccole isole. La presenza di scuole nelle carceri e ulteriori situazioni o esperienze territoriali già in atto.
Il Ministero della Pubblica Istruzione, successivamente, ha fornito criteri e parametri per la formazione degli ambiti.
Nei quali confluiranno i docenti neoimmessi in ruolo da graduatorie a esaurimento nelle fasi b) e c), i docenti immessi in ruolo fino al 2014/15 che chiederanno il trasferimento e/o passaggio interprovinciale a partire dal secondo ambito prescelto e tutti i neoimmessi in ruolo che chiederanno il trasferimento interprovinciale. Chi sarà trasferito sugli ambiti dovrà proporsi alle scuole e sarà soggetto alla chiamata diretta dei dirigenti scolastici o all’utilizzazione d’ufficio da parte dell’ufficio scolastico provinciale in caso di mancata chiamata.
In virtù di ciò, l’USR per la provincia di Cosenza ha costituito 4 ambiti territoriali comprendenti i seguenti territori: Ambito 1: Cosenza, Rende e dintorni fino a San Giovanni in Fiore; Ambito 2: tutta la costa tirrenica da Amantea a Tortora con i comuni dell’entroterra; Ambito 3: tutta la costa jonica da Rocca Imperiale a Cariati con i comuni montani di Campana e Longobucco; Ambito 4: i comuni di Acri, Castrovillari, Bisignano e dintorni, Frascineto, Rose, Montalto, Luzzi, ecc.
«Il SAB – scrive il segretario generale Francesco Sola – chiedeva all’USR di Catanzaro la rettifica degli ambiti n. 2 e 4. In particolare, contestava l’inserimento dei comuni di Morano Calabro, Saracena e Mormanno, quasi tutti confinanti con il territorio di Castrovillari, nell’ambito del Tirreno (per esempio, ci sono 110 km fra Morano e Amantea) e richiesta d’inserimento di detti Comuni nell’ambito 4 invece del 2. L’USR Calabria, nonostante ancora vi era tempo per rettificare, riscontrava la negatività di tale richiesta per cui non resta che concludere, ancora una volta, che sia l’USR Calabria sia i politici della Regione Calabria disconoscono geograficamente la posizione dei vari Comuni all’interno della medesima». Il SAB attiverà prerogative sindacali di merito al fine di far rettificare quanto sopra evidenziato. Affinché i docenti che sceglieranno gli ambiti non vengano penalizzati ulteriormente.

 

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