Da quando cioè, dopo aver contratto un virus ancora senza nome che l’ha privata della vista, Anna ha dovuto cambiare radicalmente vita. Dallo studio in Ingegneria e della musica, Anna, ormai da quasi dieci anni, ha iniziato a praticare sport grazie al supporto del padre che l’ha quasi trascinata per la prima volta in piscina. Quello che doveva essere solo un modo per divertirsi, è invece divenuto un impegno a tempo pieno: prima il bronzo europeo nel Triathlon, poi il primo posto nel “World ParaTriathlon series”.
Oggi, dunque, tutta Reggio Calabria festeggia con lei questo storico traguardo. Un argento olimpico che ripaga Anna dei tantissimi sacrifici e ricorda, una volta di più, come anche le sfide più difficili possono essere superate con tenacia e volontà.
fonte LaCnews24