La Cgil Comprensoriale, attraverso la partecipazione delle Camere del Lavoro zonali di Rossano e Corigliano, aderisce e partecipa alla mobilitazione del prossimo 1° di aprile a Rossano per il “DIRITTO ALLA SALUTE NELLA SIBARITIDE”.
Il grado di civiltà di una società si misura infatti anche e soprattutto attraverso la qualità, l’accessibilità e l’esigibilità delle prestazioni del welfare state per tutti i cittadini-utenti, tra cui quelle di carattere sanitario restano fondamentali e per noi rappresentano uno dei capisaldi del moderno stato di diritto.
Oltretutto, un territorio già attraversato da processi e tentativi di spoliazione e marginalizzazione politico-sociale-amministrativa, non può permettersi di pagare ulteriori prezzi anche sul fronte sanitario.
Un territorio che ha bisogno invece di un concreto e urgente avanzamento e progresso sul terreno della rete ospedaliera, della medicina di territorio, dell’integrazione socio-sanitaria (che non potrà trovare nell’immediato soddisfazione attraverso l’edificazione dell’Ospedale della Sibaritide, che sarà realizzato nei prossimi anni a fronte di una situazione sanitaria deficitaria nel contingente e non solo dal punto di vista ospedaliero), liberando il campo da inaccettabili ed anacronistiche pratiche che portano ad una messa in discussione del principio di uguaglianza del cittadino-utente, soprattutto nel momento di maggiore debolezza e vulnerabilità, a seconda del certificato di residenza.
Così come sarà necessario, ad esempio, liberare il campo da inconcepibili incongruenze per le quali presso le strutture sanitarie pubbliche, a fronte di interminabili liste d’attesa, vi sono prestazioni per cui si pagano ticket di importo superiore al costo della medesima prestazione presso le strutture sanitarie private, senza liste d’attesa e senza complicazioni prescrittive!
La rete ospedaliera esistente ha bisogno di essere adeguata ora alle esigenze e agli obiettivi di salute del territorio, partendo da un aumento dei posti letto disponibili e dall’assunzione di nuovo personale medico e paramedico, con un’organizzazione dei servizi di medicina di territorio che consenta di non caricare di inappropriate pressioni il pronto soccorso ospedaliero e che consenta di avere una risposta sanitaria anche al proprio domicilio e non solo presso gli ospedali, che non possono essere l’unico luogo dell’offerta del servizio sanitario.
In questo caso quindi sollecitiamo l’espressione della protesta civile per promuovere la definizione di una proposta sociale di miglioramento della risposta ai bisogni di salute dei cittadini-utenti e del territorio, sollecitando la più ampia e civile partecipazione alla manifestazione del prossimo 1° aprile