La montagna di Rossano e l’antico bar Orlando, racconto di Martino A. Rizzo

I cittadini di Corigliano Rossano che si recono in montagna devono per forza sottostare alla visione di quel complesso urbanistico degradato e pericolante che è l’antico “bar di Mastro Luigi Orlando”? Oppure l’Ente Pubblico può costringere il proprietario a intervenire e trovare una soluzione al fine di non lasciarlo così abbandonato danneggiando l’immagine pubblica di Contrada Vernile e la sicurezza di coloro che inconsciamente potrebbero entrarvi? Di sicuro il quesito è interessante!

Chi da Rossano si avvia verso la montagna si inoltra in un percorso che inizia con una bella vegetazione di ulivi. Poi, man mano che si sale di altitudine, la vegetazione lascia il posto a una singolare associazione di alberi tra i quali spuntano i tetti delle varie case costruite in epoche diverse.

Arrivati all’antica contrada Seminario, oltre alle nuove costruzioni, si intravedono la Casa Amarelli, la casa Rapani-Amarelli, il vecchio Seminario e proseguendo inizia a far capolino la splendida Villa Martucci col suo meraviglioso parco. Inoltre anche i colori della vegetazione cominciano a cambiare con il verde che assume un tono sempre più intenso.

Proseguendo però la visione d’insieme di verde e belle case viene turbata dal caseggiato, confinante con la strada pubblica, conosciuto da tutti come “il bar di Mastro Luigi Orlando”. Trattasi di un grande edificio costruito negli anni ’60 che in origine ricomprendeva un bar, un ristorante e una decina di appartamenti che d’estate venivano dati in affitto ai villeggianti. Per decenni questo luogo è stato il centro di una comunità estiva, allegra e chiassosa, formata sia dai vacanzieri che vi risiedevano e sia dai tanti che accorrevano per farvi salotto. Anche se la mattina i giovani si recavano al mare, il pomeriggio nessuno di loro disertava un giro al bar di Mastro Luigi. E i ragazzi che villeggiavano alla marina, sapendo della vita che c’era da Orlando, il pomeriggio arrivavano anche loro per unirsi alla compagnia. Non mancavano nemmeno le serate musicali allietate dalla musica de “i Pipistrelli”.

Purtroppo ormai da tanti anni il complesso è abbandonato, senza più tetto, con le porte e le finestre aperte e con tutt’intorno una fitta e selvaggia vegetazione che lo ha invaso. Col buio sembra una casa dell’orrore e di giorno dà un’immagine di decadenza e di tristezza, che non fa onore né a Corigliano Rossano e né alla montagna rossanese.

Di fronte a questa situazione di bruttezza e di pericolo sorge spontanea la domanda su fino a dove possa estendersi il diritto del proprietario di un immobile o se le sue prerogative (come per esempio il diritto di lasciare andare in rovina la propria proprietà) debbano tener conto del contesto nel quale l’immobile è collocato e dei vincoli dettati dalla Comunità.

Una sentenza del TAR Toscana, rifacendosi ai principi dettati dalla suprema Corte di Cassazione, ha stabilito che «anche le persone giuridiche, tra cui vanno compresi gli enti territoriali esponenziali, quale il Comune, possono essere lese in quei diritti immateriali della personalità che sono compatibili con l’assenza di fisicità, quali i diritti all’immagine, alla reputazione, all’identità storica, culturale, e politica costituzionalmente protetti e in tale ipotesi ben possono agire per il ristoro del danno non patrimoniale» (TAR Toscana, sez. III, n. 1646 del 16.12.2021).

Certamente le condizioni del complesso abitativo di Mastro Luigi Orlando un colpo all’immagine pubblica di Corigliano Rossano, nella sua espressione della montagna rossanese, lo danno.

La Cassazione nel 2007 aveva stabilito che «poiché anche nei confronti della persona giuridica ed in genere dell’ente collettivo è configurabile la risarcibilità del danno non patrimoniale allorquando il fatto lesivo incida su una situazione giuridica della persona giuridica o dell’ente che sia equivalente ai diritti fondamentali della persona umana garantiti dalla Costituzione, e fra tali diritti rientra l’immagine della persona giuridica o dell’ente, allorquando si verifichi la lesione di tale immagine, è risarcibile, oltre al danno patrimoniale, se verificatosi, e se dimostrato, il danno non patrimoniale costituito – come danno c.d. Conseguenza – dalla diminuzione della considerazione della persona giuridica o dell’ente che si esprime la sua immagine, sia sotto il profilo della incidenza negativa che tale diminuzione comporta nell’agire delle persone fisiche che ricoprano gli organi della persona giuridica o dell’ente e, quindi, nell’agire dell’ente, sia sotto il profilo della diminuzione della considerazione da parte dei consociati in genere o di settori o categorie di essi con le quali la persona giuridica o l’ente di norma interagisca» (Cassazione civile, sez. III, n. 12929 del 04/06/2007).

Insomma, appigli per un confronto con la proprietà dell’edificio ce ne sono e certamente dei buoni avvocati ne troverebbero ancora altri. Perché se si vuole una rivalutazione della montagna tali situazioni devono essere prese di petto e affrontate. In che modo lo decideranno gli amministratori di Corigliano Rossano, quella indicata rappresenta solo una delle ipotesi e non c’è dubbio alcuno che ce ne siano tante altre, anche migliori di quella prima esposta. Queste però sono battaglie che devono essere iniziate. Si vinceranno? Si perderanno? Ci si siederà intorno a un tavolo per trovare una soluzione ragionevole? È certo però che un Ente Pubblico non le può trascurare e inoltre un Ente Pubblico, più di un privato, ha la forza per intraprenderle e sostenerle fino in fondo.

 

Martino A. Rizzo 

I racconti di Martino A. Rizzo ~ ogni mercoledì su I&C

Martino Antonio Rizzo è un grande curioso di storie e avvenimenti rossanesi, coriglianesi e più in generale calabresi e gli articoli che prepara per Informazione & Comunicazione non sono altro che il risultato delle ricerche utili a soddisfare queste sue curiosità. Frutto di tale attività è stata anche la realizzazione del sito AnticaBibliotecaCoriglianoRossano che ormai si è meritato un posto di rilevo tra i siti contenenti libri, articoli e fotografie sulla Calabria, tutti liberamente scaricabili.

Una risposta

  1. Avvoca’ sempre in prima fila nel difendere i diritti della comunità in cui viviamo,hai pienamente ragione, bravo.

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