La Regione boccia il progetto di impianto eolico nell’area boschiva di Acri

Le istituzioni calabresi hanno deciso di bocciare il progetto di 5 pale eoliche (Enel Green Power) di altezza 250 mt nel comune di Acri in località Serra Crista. La decisione al termine della conferenza dei servizi svoltasi nella mattinata del 31/01/2024.

Il progetto di Enel Green Power infatti si collocava nel pieno di un’area boscata a pino nero calabrese e castagno tra i 900 e 1000 metri circa (Località Serra Crista) avrebbe comportato una serie di tagli di alberi, tra cui anche esemplari plurisecolari, per un totale di poco inferiore a 20.000 piante e si collocava alle sorgive del torrente S. Mauro interferendo quindi col corso fluviale (non rispettando le distanze di legge) e
con la realizzazione di strade di accesso in aree delicate dal punto di vista morfologico e ambientale.

C’è stato un primo parere negativo della Soprintendenza alle Belle Arti di Cosenza seguito da due pareri negativi, uno della Forestazione regionale e l’altro del partimento Ambiente della Regione Calabria. E c’è stato anche un ricorso da parte dell’Associazione Ambientalista Italia Nostra che ha sottolineato le carenze nella valutazione d’impatto ambientale insite nel progetto stesso, sia per la vicinanze ad aree forestali di pregio tra cui diversi siti di interesse comunitario( Foreste Rossanesi, Farnito), sia per le interferenze evidenti con l’ecosistema montano anche a seguito degli scavi necessari alle piazzole delle pale eoliche e all’interramento di un nuovo elettrodotto di collegamento con la stazione elettrica.

Il comune di Acri inizialmente favorevole al progetto, nonostante l’opposizione di un nutrito e combattivo gruppo di cittadini di Acri, alla fine si è allineato ai pareri negativi istituzionali per motivi squisitamente tecnici e ambientali.

L’installazione di queste pale eoliche di dimensioni notevoli (altezza 250 mt) sarebbe stata visibile da tutta la Sila Greca e anche dal mare compromettendo di fatto il paesaggio silano orientale. E’ importante che le istituzioni calabresi abbiano preso posizione a difesa del proprio territorio contro progetti da parte di aziende multinazionali che mirano semplicemente ai propri interessi e non tengono in minima considerazione le dinamiche e le esigenze dei territori.

Speriamo che analoga posizione possa essere espressa nei confronti di altri progetti estranei ai nostri territori come l’insediamento industriale dentro il porto di Corigliano e le 28 pale eoliche nel mare davanti la costa tra Corigliano-Rossano e Mandatoriccio.

Le energie rinnovabili da fonte eolica non possono costituire un danno al patrimonio ambientale calabrese,
il capitale naturale regionale che consegniamo alle future generazioni.

Fabio Menin

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