L’incipit dell’art. 1 comma 1 della legge 107 -cosiddetta della “buona scuola”- testualmente recita:
“Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza ….”
Nell’intento di dare contenuto reale a questo presupposto fondamentale, abbiamo trasportato all’interno dell’Istituto Comprensivo Rossano 1 il dibattito che ha percorso il nostro Paese a seguito della riforma della Scuola, trasformandolo in energia propositiva.
Davanti ai giovani del terzo millennio, che con un termine ormai forse anche abusato chiamiamo “nativi digitali”, ci siamo chiesti: di cosa hanno bisogno veramente? Cosa possiamo dar loro? Certo, una scuola efficiente e al passo con i tempi, nuove tecnologie, docenti preparati, un’istruzione efficace in grado di prepararli al futuro…
Ma come riappropriarci di quel ruolo centrale più su richiamato?
Non possiamo decontestualizzare l’analisi e il dibattito sul ruolo della scuola. Il nostro è un tempo nuovo che ha bisogno di nuove strategie. Il web e le competenze digitali sono un’opportunità mai sperimentata prima dall’umanità. Un’enorme occasione di incontro e scambio, inesauribile fonte di conoscenza ed incontro fra tutti i popoli del mondo.
Ma la nostra Scuola è qui ed ora! Qui in Calabria, qui a Rossano, ed in un momento storico di crisi economica e valoriale probabilmente senza precedenti.
Così l’analisi si è soffermata sugli aspetti essenziali della globalizzazione che reca con sé grandi sogni, voli planetari e fantastici ma, purtroppo, anche l’insidia dell’omologazione, del relativismo dissennato e fuorviante, in poche parole: perdita d’identità.
Si può entrare il relazione con l’altro solo quando si possiede completamente se stessi e la propria storia e solo così una relazione diventa fruttuosa.
Occorre perciò che ai nostri giovani naviganti, che volgendo lo sguardo ad orizzonti lontani hanno perso di vista il luogo da cui guardano, riconsegniamo il possesso delle proprie radici.
Per dirla con il Dalai Lama: “Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere”.
Proprio i motivi per rimanere sono il vero problema in una Regione con tasso di emigrazione altissimo. Da secoli andiamo via da questa terra meravigliosa e ricchissima.
La Calabria ha un enorme patrimonio culturale di tradizioni, miti, riti, arte, musiche e annette luoghi stupendi che solo se conosciuti e valorizzati possono dare da vivere a chi vuole restare o tornare.
Cosi nella seduta del Collegio Docenti del 28.6.2016 è stata approvata la delibera n. 106 che prevede il nuovo assetto curriculare per la nostra Scuola.
Dal prossimo anno sperimenteremo l’inserimento della “Storia della Calabria” in un curricolo verticale -partendo dalla scuola dell’Infanzia- e all’elaborazione del quale chiamiamo sin da ora a partecipare studiosi, esperti, associazioni culturali, imprenditori, associazioni di categoria ed amanti della nostra Terra.
La “Storia della Calabria” come disciplina sperimentale che entrerà nelle classi della nostra scuola non è affatto un anacronistico ripiegamento verso un localismo regionale fine a se stesso, ma un’eccezionale opportunità di studio e di conoscenza delle nostre radici, un tentativo ambizioso per sprigionare energie culturali e intellettuali, un percorso educativo e didattico grazie al quale i nostri giovani alunni possano imparare a coniugare il proprio personale progetto di vita con l’amore per la Calabria.