A Firenze a partire dal 27 marzo del 2017 restò esposta per un mese la copia dell’Arco trionfale di Palmira distrutto in Siria dai guerriglieri dell’Isis. Ciò avvenne nell’ambito del progetto del G7 della Cultura promosso dall’UNESCO e da altre importanti istituzioni internazionali.
La copia dell’Arco di Palmira era stata realizzata da un’azienda di Carrara, specializzata nell’applicazione delle nuove tecnologie alla lavorazione del marmo, delle pietre e dei materiali duri di diversa natura al fine di produrre sculture, arte contemporanea e design.
Chiesto un preventivo a quest’azienda, mi resi conto che l’importo occorrente era lontano dalla portata delle nostre tasche, né gli enti pubblici e le aziende private interpellati nel 2017 si dimostrarono a favore di una partecipazione alla spesa.
Nel frattempo il 3 gennaio 2019 insieme a Tonino Caracciolo e Pino Diaco e altri dieci amici costituimmo l’Associazione RossanoRecupera e Pino e Tonino, ai quali avevo parlato di questo mio pallino, sposarono subito l’idea rassicurandomi continuamente che prima o poi avremmo realizzato tale progetto e a tal proposito contattarono Gaetano Antoniotti, erede di una celebre famiglia di “marmisti” rossanesi, che si disse disponibile a fare una copia dell’opera a un costo per noi accessibile.
Preciso, una copia artigianale fatta con scalpello, martello e la bravura di Gaetano Antoniotti. Non una riproduzione tecnologica con la quale, invece, i due manufatti, l’originale e il contemporaneo, grazie a una lavorazione che utilizza tecniche automatizzate, sarebbero stati completamente identici, anche nei minimi particolari.
E grazie alla maestria del Maestro Antoniotti iniziò la discesa della strada per la realizzazione della copia del Fonte Battesimale, una strada che è durata sei anni e oggi si è fermata nella Chiesa dell’antica abbazia per farle questo regalo e donarle ancora più attrattività e far risplendere maggiormente questo tesoro che abbiamo a Corigliano Rossano.
Di sicuro la copia non è “identica” all’originale. A cercare col lumicino di sicuro ci sono due o tre centimetri in più o in meno, o una foglia più grande o più piccola rispetto a quella dell’originale. Resta comunque il grande valore di testimonianza che questa copia rappresenta. Testimonianza che al Patire c’erano opere d’arte di cui una oggi si trova in uno dei più importanti musei del mondo. Testimonianza per i coriglianesi-rossanesi, di cui tanti nemmeno sapevano dell’esistenza della Conca, che un bene della loro Città oggi si trova a New York. Testimonianza che serve a ricordare che non bisognerà mai desistere dalle azioni volte a riportare l’originale del Fonte a Corigliano Rossano.
E a tal fine RossanoRecupera si è già attivata, coinvolgendo gli Enti del territorio, con i canali istituzionali affinché venga promossa l’azione per riavere l’originale dell’opera.
Martino A. Rizzo
I racconti di Martino A. Rizzo ~ eccezionalmente di domenica su I&CMartino Antonio Rizzo è un grande curioso di storie e avvenimenti rossanesi, coriglianesi e più in generale calabresi e gli articoli che prepara per Informazione & Comunicazione non sono altro che il risultato delle ricerche utili a soddisfare queste sue curiosità. Frutto di tale attività è stata anche la realizzazione del sito AnticaBibliotecaCoriglianoRossano che ormai si è meritato un posto di rilevo tra i siti contenenti libri, articoli e fotografie sulla Calabria, tutti liberamente scaricabili. |
Una risposta
Bravissimo Martino, il tuo impegno di storico va apprezzato ed incoraggiato da questa nobile Città.