Dopo una ampia e compiuta discussione i presenti hanno rinnovato l’impegno per concorrere a combattere il vento populista e nazionalista diffusosi nel nostro paese con particolare attenzione alla attuale fase politica nazionale e regionale. Il Laboratorio Riformista Calabrese esprime rispetto e attenzione verso la nascita del nuovo partito di Matteo Renzi, insieme alla preoccupazione (sottolineata in maniera unanime) che possa rappresentare l’allontanamento dalla tradizione, dai valori e dalle battaglie della sinistra riformista, nonché un allontanamento dalla casa del Socialismo Europeo che ha urgente bisogno di affrontare in forme nuove la crisi della democrazia rappresentativa in Europa e rivedere la sua azione nel vecchio continente.
Il Laboratorio condivide, altresì, la linea tracciata da Nicola Zingaretti, con particolare riguardo alla Calabria ove il rinnovamento degli uomini e, soprattutto delle forme, dell’azione politica non è più rinviabile. Inoltre, ha ben accolto il passaggio all’ultima direzione nazionale, da parte del Segretario Nazionale del Partito Democratico, verso le principali culture politiche del ‘900 che potrà rappresentare un’apertura importante verso la costruzione della casa comune dei socialisti, riformisti e democratici nel XXI secolo.
Il Laboratorio riformista calabrese è pronto a impegnarsi, in vista delle elezioni regionali, verso il rinnovamento e sulla linea di Alternativa Riformista con la caratterizzazione su quattro punti in particolare: Diritto alla Salute, su cui urgono risposte tangibili riguardo alle evidenti difficoltà di affermare un diritto sacrosanto con particolare attenzione ai paesi interni, isolati e popolati da persone anziane e non sempre autosufficienti. C’è inoltre preoccupazione per i dati del cosiddetto turismo sanitario, i quali, dimostrano le lacune del sistema sanitario regionale e la scarsa fiducia dei calabresi verso esso.
Politiche di sostenibilità ambientale e rifiuti, su cui bisogna abbandonare la politica degli spot e della propaganda e su cui urge una proposta scevra da campanilismi cambiando registro rispetto agli ultimi vent’anni quando, le varie amministrazioni regionali che si sono succedute, sono state completamente assenti su una tematica che riguarda l’intero territorio e la salute dell’ambiente e delle persone. Inoltre il Laboratorio ha stigmatizzato le cattive abitudini di qualche calabrese che dissemina rifiuti ai bordi delle strade e dei torrenti.
Sicurezza in una regione ad alta densità mafiosa come la Calabria e dove i cittadini non sentono la presenza dello stato e che non può essere ridotta al binomio delinquenza/immigrazione. E’ necessario impegnarsi, attraverso provvedimenti tangibili che aumentino la percezione dei calabresi di essere più sicuri, sul controllo del territorio e sulla certezza del diritto.
Lavoro in una regione dove negli ultimi 15 anni sono emigrati 180 mila giovani è necessario creare nuove opportunità. In Calabria, ancora oggi, i diritti dei lavoratori sono negati, la speranza di avere un’opportunità è inesistente e fare impresa significa dimenarsi in una sistema farraginoso. In questo settore serve invertire la tendenza attraverso politiche di sostegno al lavoro dipendente e alla sicurezza, ma anche sostegno concreto alle realtà imprenditoriali virtuose.
Francesco Meringolo – Portavoce Laboratorio Riformista Calabrese