La sua fotografia, di tono esistenziale, profondamente introspettiva e talvolta visionaria, presenta forti accenti critici nei riguardi dei valori e dei comportamenti omologati e conformisti che guidano la società contemporanea.
Roberto Salbitani è nato a Padova nel 1945 ma è di origini calabresi, di Palmi.
Da sempre intreccia il suo lavoro fotografico con l’impegno come insegnante presso la Scuola di Fotografia nella Natura (da lui fondata nel 1986) e con l’approfondimento delle tecniche di stampa di cui è grande conoscitore e maestro. Il tema costante del suo lavoro è il rapporto difficile, anche drammatico, tra l’uomo contemporaneo e l’ambiente, distrutto e perduto, in cui vive.
Sono sei i più importanti lavori del fotografo, che è anche critico ed organizzatore di archivi storici. La città invasa, 1972-1984, dedicato alla aggressiva presenza delle immagini, pubblicitarie e non, nella città contemporanea; Viaggio, 1974-1982, sul treno come luogo degli incontri casuali e della sospensione esistenziale; Dalle mille e una notte (passate al cinema), 1973-1980, magico insieme di immagini tratte da film e fotografate al cinema; Viaggio in terre sospese, 1975, immagini del paesaggio dall’abitacolo dell’automobile; Il punto di vista del topo, 1990-1998, un percorso fuori dalle strade principali in cerca dei segni dell’invasione della campagna da parte della città; Autismi, 1997-2006, sull’automobile come simbolo del potere e sostituto del sesso, capace di creare nell’uomo gravi forme di dipendenza; Venezia. Circumnavigazioni e derive, 1971-2007, lungo “poema” dedicato alla sua città d’elezione composto di ricordi, sogni, visioni fuori dal tempo.
L’appuntamento è ad ingresso libero.
(comunicato stampa)