«Mancherebbero comunque all’appello – spiegano Pisani (Fai Cisl), Pietramala (Flai-Cgil) e Stillitano (Filbi-Uil) – le mensilità di ottobre, novembre, dicembre e la tredicesima. È ormai chiaro – continuano i rappresentanti sindacali – che l’attuale Dirigenza del Consorzio riesce soltanto a impegnarsi con promesse poco serie, a mettere di volta in volta qualche pezza, piccoli rattoppi per mascherare una gestione che, diciamolo chiaramente, ha fatto acqua da tutte le parti. Non si tratta di un episodio isolato, sono anni che questi lavoratori assistono con i propri occhi allo sperpero di fondi, a nuove assunzioni a tempo determinato, quando potrebbero, invece, essere riqualificate e valorizzate le risorse interne. Serve una programmazione di lungo periodo, prospettive che garantiscano ai lavoratori una solida base per svolgere con serenità il lavoro di tutti i giorni, in un territorio che vive di agricoltura e per cui l’attività dei Consorzi di bonifica è essenziale.
Da parte nostra continueremo a sostenere con forza i sacrosanti diritti di questi lavoratori, a batterci per ottenere risposte concrete e risolutive. Oggi vogliamo però esprimere a tutti loro la nostra vicinanza e solidarietà, il sindacato in modo unitario è dalla loro parte, a sostegno delle tante famiglie che da troppo tempo stanno vivendo in condizioni di precarietà. Alla Direzione dell’Ente, partendo dal signor Presidente, chiediamo di prendersi le proprie responsabilità, tirare le somme e trarre le dovute conclusioni. Non possiamo più accettare che siano sempre i lavoratori dipendenti a pagare il prezzo più alto» (Comunicato stampa).