I viandanti che uscivano o che entravano dal paese dovevano trovare vicino alla porta cittadina un luogo sacro dove ritemprare lo spirito e, perché no, anche il fisico. In prossimità della porta dell’Acqua c’era la chiesa di San Michele Arcangelo di Condigno.
All’ingresso del Portello, al Ciglio della Torre, c’era l’antica chiesa di San Sebastiano, citata da Carlo Blasco, e successivamente la chiesina dedicata a Santa Maria della Schiavonea ancora oggi esistente.
Coloro che utilizzavano Porta Rupa avevano a disposizione la Chiesa del Pilerio. Quelli che passavano da Porta Bona forse potevano pregare nella vicina chiesa di Sant’Anna. Entrando da Porta Giudecca si transitava davanti alla chiesa del Soccorso Dice il Gradilone che attigua alla Porta di Nardi sorgeva la chiesa dell’Annunziata mentre nel rione Penta si trovava l’antico e bellissimo tempio dedicato a San Leonardo. Secondo il de Rosis nel quartiere di Penta esisteva la chiesa di “Pente Martyrum” in onore di cinque giovani che subirono il martirio al tempo dei Goti. E si potrebbe continuare pur consapevoli che tra gli storici la discussione sulla collocazione di alcune porte cittadine è ancora aperta. Ma quest’articolo non vuole addentrarsi in questo dibattito, di competenza appunto degli storici, ma vuole solo limitarsi a sottolineare il connubio indubbio che esisteva tra l’accesso in città e alcune chiese e in quest’ambito accennare a due di queste chiese le cui mura sono ancora esistenti ma purtroppo fatiscenti.
Sulla chiesa della B. Vergine del Soccorso il de Rosis dice che «Fuori la porta detta Giudeca vedesi questa chiesa edificata nel 1644 a spese de’ cittadini, ed intitolata alla B. Vergine del Soccorso. Ammirasi in essa un alta cupola di ardita architettura. Nel 1727 andò la chiesa in rovina, e venne riedificata a spese di Silvestro Mingrone, che la dichiarò abadia di sua famiglia, e ne fu l’ultimo abate il canonico D. Pietro. Ora si possiede dalle nipoti di costui, ultime superstite di questa linea. Prendono cura di essa taluni eremiti, che vivono in celle attaccate alla medesima».
Guardando alcune cartoline panoramiche di Rossano del ‘900 si nota che a quell’epoca la chiesa era ancora in buone condizioni e testimonianze raccontano che sull’altare maggiore c’era un bellissimo quadro della Madonna. Inoltre ogni anno, la terza domenica di maggio, si teneva una processione che partendo dalla chiesa arrivava in Cattedrale. Poi il quadro fu rubato, la chiesa iniziò ad andare in rovina e la processione fu soppressa. Un bellissimo altare ligneo, realizzato da maestranze meridionali, che ora si può ammirare nel Museo Diocesano, è dedicato alla Madonna del Soccorso e nello stemma in alto riporta la data del 1647.
Sulla chiesa della SS. Vergine dell’Annunziata, è sempre il de Rosis che parla: «Non molto lontana dall’antecedente trovasi questa chiesa, la quale tiensi in custodia da taluni eremiti, che vi hanno fabbricato le celle. Fu eretta una volta in abadia dalla famiglia Rizzuti. Ma dacchè Giovanni Rizzuti nel 1729 vendè a’fratelli Carlo ed Andrea Antonio Sammarco un fondo situato nella contrada Calamo, e vi annesse l’obbligo di celebrare alcune messe in questa chiesa, venne la stessa dichiarata di dritto patronato della loro famiglia, e l’ultimo abate fu il famoso canonico D. Domenico, che meritò il sopranome di buonissimo».
Testimonianze assicurano che nel 1943, il 25 marzo festa dell’Annunziata, la chiesa era ancora frequentata da tanti fedeli che accorrevano per la ricorrenza. Perciò era integra con un bell’altare maggiore e la facciata esterna colorata da un rosso saturo. All’interno era arricchita da un affresco della Madonna databile intorno al XV secolo, oggi per fortuna conservato nel Museo Diocesano. Non ha avuto invece la stessa fortuna il bellissimo rosone che era presente sulla porta d’ingresso e che il 26 agosto 2009 è stato rubato.
Martino A. Rizzo
I racconti di Martino A. Rizzo ~ ogni mercoledì su I&CMartino Antonio Rizzo è un grande curioso di storie e avvenimenti rossanesi, coriglianesi e più in generale calabresi e gli articoli che prepara per Informazione & Comunicazione non sono altro che il risultato delle ricerche utili a soddisfare queste sue curiosità. Frutto di tale attività è stata anche la realizzazione del sito AnticaBibliotecaCoriglianoRossano che ormai si è meritato un posto di rilevo tra i siti contenenti libri, articoli e fotografie sulla Calabria, tutti liberamente scaricabili. |