Sull’ampliamento del tribunale di Castrovillari si rischia lo scontro istituzionale. Si vuol fare piena luce tra presente e passato, tra una un progetto di un tribunale realizzato nel 2000 per una circoscrizione di 120 mila abitanti, quanti ne conteneva il solo presidio del Pollino prima dell’accorpamento dell’ex tribunale di Rossano, con la successiva riforma che trasformava in maxi circoscrizione (240 mila abitanti) l’attuale sito di Castrovillari ma mantenendo gli stessi spazi di un tempo. Duro il monito del Senatore Ernesto Rapani nel corso di un recente incontro. «Se l’ampliamento di Castrovillari è un motivo per bloccare l’eventuale riapertura di Corigliano Rossano, non solo sarò contrario ma farò le barricate». Lo spirito prevalente sulla riapertura di un presidio in riva allo Jonio è il seguente: lo Stato ha sbagliato ed è lo Stato che deve ricorrere ai ripari. In una relazione del ministero della giustizia del 2012 si riferiva che i locali del tribunale di Castrovillari fossero «sovrabbondanti», una tesi in stridente contraddizione tra il progetto iniziale, l’accorpamento e l’attuale decisione di ampliare il presidio di giustizia. Sergio Caliò, giudice ordinario e presidente della commissione tributaria di Cosenza, da qualche anno in pensione, ha affermato che quella relazione contiene «un falso». L’ex giudice, all’epoca in cui si decise per la progettazione del tribunale di Castrovillari, svolgeva servizio proprio in quel presidio.
«Ho stimolato e imposto la realizzazione del nuovo tribunale di Castrovillari. E quando l’ho fatto realizzare era consono al ruolo organico della procura e del tribunale, appena sufficienti per soddisfare una circoscrizione di 120mila abitanti (ndc – ex di Castrovillari). Un presidio che all’epoca prevedeva 15 magistrati ordinari e la metà dei procuratori, a differenza di Rossano che pur avendo più carico di lavoro ne aveva solo 13». L’ex togato, incalzato sull’argomento, tocca un altro tema relativo all’interesse di un presidente di tribunale di essere a capo di un presidio con un’ampia circoscrizione: «Aumenta il punteggio e, quindi, può competere per un tribunale provinciale o regionale». Il Sen. Rapani intanto si ritiene solo parzialmente soddisfatto della risposta del vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto in merito alla interrogazione da lui presentata: «Ho chiesto di riferire in aula su ciò che accadde al tempo fino ai giorni nostri. Ha dato garanzie che continuerà ad approfondire per capire cosa sia accaduto. Oggi ho la certezza, perché ci sono documenti che lo certificano, che esistono due relazioni contrastanti, quella dell’allora presidente del tribunale di Castrovillari e quella attuale della commissione. Nel momento in cui dovesse venir fuori che è necessario l’ampliamento del tribunale di Castrovillari per carenza di spazi, allora è chiaro che verrà certificato il falso prodotto da un presidente di un tribunale che è qualcosa di veramente grave e di inaudito». Infine la polemica tra l’amministrazione comunale in carica a guida Stasi e il rappresentante di Fdi, quest’ultimo alquanto dispiaciuto per l’assenza del primo cittadino al quale chiede nuovamente il vincolo di un immobile, con atto deliberativo, da destinare all’eventuale futuro nuovo presidio di giustizia. Sul versante opposto, la consigliera comunale di maggioranza Liliana Zangaro ha già comunicato che è prossimo un consiglio comunale monotematico sul tema e che l’amministrazione va nella direzione di soddisfare ogni esigenza.