CORIGLIANO-ROSSANO – Il grande teatro a Corigliano-Rossano. Domani sera – venerdì 16 dicembre, ore 21 – per la rassegna comunale “Il teatro si fa in tre”, al Valente andrà in scena l’atto unico, “Le sette Regine di Pasolini”, un testo originale, scritto e interpretato da Isabel Russinova con Paolo Pasquini, per la regia di Rodolfo Martinelli Carraresi. L’evento porterà al centro della scena Isabel Russinova, attrice eclettica che da anni si dedica allo studio e riscoperta delle figure femminili che hanno avuto un ruolo importante nella storia e lo racconta attraverso i suoi spettacoli e i suoi libri, ideatrice e attrice di un teatro assolutamente peculiare, un progetto multidisciplinare di parole e musica, in un unico atto. Lo spettacolo sarà arricchito dalla musica dal vivo.
Per l’acquisto del biglietto singolo, o abbonamento, sia al Teatro Paolella che al Teatro Valente: https://www.diyticket.it
Le sette Regine di Pasolini sono la mamma, Susanna Colussi; Laura Betti una delle più intense attrici del secondo novecento, la giaguara, come fu chiamata, per raccontare la sua aggressività e la voce roca e pastosa che la caratterizzava; Maria Callas, icona assoluta e indimenticata Medea, pellicola cult di Pasolini. Tra lei e Pasolini ci fu un grande amore, “io li sorpresi a baciarsi e la mamma tifava perché si sposassero” cosi ricordava Piera degli Esposti, amica di entrambi; Elsa Morante, fu un legame speciale quello tra la Morante e Pasolini, Ninetto Davoli, ricorda, la Morante fu l’unica che mi telefonò, quando mori Pasolini, lei lo amava in un modo strepitoso.; Silvana Mangano, star internazionale amata da Pasolini; Silvana Mauri, fu amica di Pasolini da sempre e per sempre e Giovanna Bemporad, sensibile poetessa che Pasolini amò moltissimo.
Domenica, nella sala grigia di Palazzo San Bernardino, ore 18, ingresso gratuito, nell’ambito della programmazione Natale in CoRo, a cura dell’associazione Terra e Popolo con il patrocinio dell’Amministrazione andrà in scena “Passi sulla mia testa” lo spettacolo di Fabio Butera, diretto dallo stesso Butera insieme a Luca Michienzi, prodotto dalla compagnia Teatro del Carro Pino Michienzi. Protagonista è l’attore Francesco Gallelli, reduce da un’estate piena di riconoscimenti per la sua interpretazione nel cortometraggio U figghiu, diretto da Saverio Tavano e sostenuto dalla Calabria Film Commission. “Passi sulla mia testa” è la storia di bruciante attualità di un gruppo di anarchici calabresi nella Chicago di inizio ‘900. Sulla scena, come in una sorta di “Giano bifronte”, si accavallano il tema della generazione che abbandona oggi la Calabria, con premesse simili a quelle dei protagonisti della storia, e il tema dei migranti che, arrivando sulle nostre coste, si scontrano con un clima simile a quello che trovarono all’arrivo in America i nostri nonni. All’inizio del XX Secolo, in migliaia erano i calabresi a emigrare: non era solamente una questione economica, in quanto ad andare via erano anche coloro che provenivano da famiglie agiate. Probabilmente la loro prospettiva di una vita migliore era legata al miglioramento delle condizioni generali di vita, quasi che non fosse possibile ottenerlo nella propria terra. Non era possibile coalizzarsi, organizzarsi, creare strategie di lotta efficaci, come se l’unica soluzione fosse quella di andarsene, per protesta. Ma i calabresi emigranti, giunti nei paesi di destinazione, riuscivano a costruire una strategia di lotta, nonostante una situazione che quasi certamente era più difficile di quella da cui partivano. All’interno di questo contesto, nella lingua feroce con cui si esprimevano, mista dell’inglese, dell’italiano e del dialetto antico delle origini, si è voluto ricostruire un frammento della storia di questi sovversivi rivoluzionari – così sono etichettati nei manuali di storia nordamericani (Comunicato stampa).