La chirurgia plastica ricostruttiva per le donne operate di tumore al seno si configura non solo come un trattamento medico, ma come un intervento capace di restituire dignità e forza interiore. Maria Sommario, chirurgo plastico presso la Breast Unit dell’ospedale Annunziata di Cosenza, sottolinea l’importanza di un approccio che tenga conto della femminilità delle pazienti. Attraverso tecniche moderne, si garantisce un supporto che va oltre la cura fisica, accompagnando le pazienti nella ricostruzione del loro equilibrio emotivo. «La ricostruzione del seno non è solo una scelta estetica, ma un pilastro del percorso di guarigione», afferma Sommario. Portare questa prospettiva in Calabria ha permesso di ridurre la migrazione sanitaria e di offrire alle pazienti locali una valida alternativa sul territorio. «Molte pazienti temono le protesi per credenze infondate», continua. «Spetta a noi medici informarle e accompagnarle». La prevenzione, inoltre, rimane essenziale: diagnosi precoci migliorano le possibilità di cura e ricostruzione. La chirurgia plastica ricostruttiva rappresenta oggi un pilastro fondamentale nel trattamento del tumore al seno, una patologia che colpisce numerose donne e che porta con sé un forte impatto fisico e psicologico. La ricostruzione del seno, spesso sottovalutata o accompagnata da dubbi e pregiudizi, può trasformarsi in un’opportunità per le pazienti di ritrovare la propria femminilità e affrontare con maggiore forza il percorso di guarigione. In Calabria, presso l’azienda ospedaliera Annunziata di Cosenza, la dottoressa Maria Sommario, chirurgo plastico della Breast Unit, porta avanti con dedizione questa missione.
«La ricostruzione è fondamentale per superare il tumore»
«Ho lavorato in una realtà ben diversa, presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, fondato dal professor Umberto Veronesi, la mia scuola», spiega la dottoressa Sommario. «Da cinque anni sono all’azienda ospedaliera di Cosenza e ho portato qui quanto appreso a Milano, avviando questa realtà ricostruttiva. Ritengo sia fondamentale, perché il tumore al seno è vissuto dalle pazienti come una mutilazione, una perdita di femminilità. La ricostruzione permette loro di sopportare meglio la malattia, di riacquisire la propria femminilità e di superare non solo i problemi fisici, ma anche quelli psicologici che questa patologia spesso comporta». La dottoressa Sommario sottolinea l’importanza di dare un messaggio positivo alle pazienti: «Oltre alle nuove terapie mediche e chirurgiche che favoriscono la guarigione, la ricostruzione del seno non deve essere vissuta come un tabù o un atto di vanità. È una parte essenziale del percorso di cura».
Credenze errate e resistenze da superare
Pur non incontrando una vera opposizione, la dottoressa osserva che molte donne manifestano paure infondate: «Quando parlo con le pazienti, alcune mi dicono: ‘No, dottoressa, ma la protesi non è che può portare il tumore? Non fa male?’. Sono credenze sbagliate, prive di basi scientifiche. Per questo, prima di tutto, spiego che non è così e poi sottolineo l’importanza della ricostruzione». I riscontri positivi delle pazienti rappresentano una grande soddisfazione per la dottoressa Sommario: «Molte, quando mi incontrano, mi dicono: ‘Dottoressa, mi ha ridato la femminilità, mi ha riportato alla vita’. Per me, questa è una gratificazione immensa, più grande dell’intervento in sé». Il tumore al seno è il più frequente nelle donne, e i casi sono numerosi anche in Calabria: «A Cosenza operiamo circa 200 casi l’anno, ma potremmo farne di più. Purtroppo, molte pazienti continuano a migrare verso il nord Italia. Quando lavoravo a Milano, operavo tantissime donne provenienti da Calabria, Puglia e Sicilia. Tuttavia, è importante far sapere che anche qui esistono isole felici dove possiamo aiutarle». La prevenzione resta un elemento chiave: «Bisogna divulgare l’importanza delle indagini strumentali già dai 30 anni. Scoprire il tumore in fase precoce permette di curarlo tempestivamente, aumentando le possibilità di guarigione». «Le pazienti devono sapere che non è necessario andare lontano per ricevere cure adeguate. Qui a Cosenza, stiamo lavorando per offrire una sanità di eccellenza, anche in campo ricostruttivo», conclude la dottoressa Sommario, lanciando un messaggio di speranza e fiducia a tutte le donne che affrontano questa difficile sfida.