Vorrei dire la mia sul trasferimento dell’ex terrorista Cesare Battista dal carcere di Rossano a quello di Ferrara. È inutile ribadire i principi costituzionali secondo cui la detenzione debba tendere alla riabilitazione e questo vale per tutti i detenuti, ivi incluso Cesare Battisti. Premesso ciò e lontano dal politicizzare un tema che tocca la vita delle persone, credo che lo Stato abbia commesso un errore di strategia nel gestire il “caso Battisti”. Rimarrò, semmai le avremo, in attesa delle motivazioni che hanno indotto gli organi di competenza a disporre il trasferimento, nel frattempo però un primo danno (almeno all’immagine) alla struttura carceraria è stato arrecato. Il Dap con apposito provvedimento aveva rigettato le istanze del detenuto, ciò significa che le sue ragioni non sono state ritenute valide. E ora? Cosa è successo? Come interpretare questo provvedimento? Ha ragione Cesare Battisti quando afferma che la struttura presenta condizioni di invivibilità? Basta azionare uno sciopero della fame per ottenere il trasferimento? Qual è il criterio che lo Stato ha seguito in ordine al “caso Battisti”? Rimaniamo in attesa di chiarimenti, anche se spesso (come nel caso della misteriosa chiusura del tribunale di Rossano) gli uomini e le donne che si celano dietro la sigla di Stato amano nascondersi dietro i silenzi.