L’INTERVENTO. Corigliano Rossano: si grida allo scandalo per le ambizioni di Stasi alla presidenza. Dov’è il problema? 

Flavio Stasi punta alla presidenza della Provincia di Cosenza. E allora? Dov’è lo scandalo? La polemica innescata da giorni sulla questione della presidenza della Provincia di Cosenza, limitatamente all’area Jonica, pone una seria discussione sulla serietà della classe dirigente del territorio, sul modo di fare politica e sulla necessità di saper fare squadra a prescindere da logiche politiche di naturale contrapposizione o di matrice personalistica. Premetto che con il sindaco Stasi, ma con tutti i sindaci del passato, ho sempre mantenuto rapporti di equidistanza e non nascondo che anche con l’attuale ci siano stati scontri dialettici al momento mai degenerati. Detto ciò, non possiamo come territorio che essere felici se per la prima volta lo Jonio e la città di Corigliano Rossano possono esprimere un presidente della Provincia, fermo restando che poi un Presidente debba comunque agire nell’interesse dell’intero territorio provinciale. E tutti sanno, anche le pietre, che per raggiungere tale obiettivo è necessaria la partitocrazia senza la quale quella postazione rimane solo un auspicio. Mi viene da chiedere: ma al cittadino del posto interessa più che Stasi possa un domani rivestire il ruolo di presidente o la sua adesione al Pd? Credo proprio che in larga parte, il cittadino neutro, fuori dalle logiche di partito o da interessi, sia favorevole ad avere un presidente espressione della propria città.

Flavio Stasi – nel riquadro Matteo Lauria

Gli equilibri interni alla Provincia di Cosenza non consentono al movimentismo civico di poterla spuntare nell’ambito di una trattativa politica. Chi fa invece parte di un partito, per logiche evidenti ai più, ha maggiori possibilità di farcela. Oggi si accusa Stasi di aver in passato sparato contro il sistema partitocratico, e chi non lo ha fatto? Sono critici persino tesserati, simpatizzanti, dirigenti e talvolta gli stessi segretari degli stessi partiti. E l’incoerente sarebbe Stasi? E allora smettiamola di agitare polemiche inutili e sterili, che nuocciono al territorio. Se Stasi ce la farà, senza nulla togliere agli altri candidati, sarà motivo di orgoglio e di riconoscenza anche storica nei confronti di un territorio (Corigliano Rossano) depredato di tutto. Dobbiamo imparare a saper distinguere l’interesse generale da quelli personali.

 Non riesce ad amministrare la città di Corigliano Rossano e pretende di amministrare una Provincia? Altra eccezione mossa sui social. Che non sarebbe stato un gioco amministrare Corigliano Rossano è cosa risaputa. Tra le emergenze da affrontare a causa dell’ordinario e l’esplosione della pandemia non è facile governare, tanto più se alla fusione amministrativa non si unirà una fusione mentale. Ma una cosa è amministrare un Comune, altra una Provincia. Sono enti diversi, con competenze diverse. Ma poi, anche qui, viene da chiedersi: abbiamo mai avuto presidenti di Provincia, di Regione o altro che sono stati eletti tali perché sono stati bravi sindaci o amministratori? Se è vero come è vero che in Calabria ci lamentiamo di tutto vorrà dire che tutti questi campioni dell’amministrare non ci sono. O no? E solo a Stasi chiediamo di poter essere prima un bravo sindaco (tra l’altro da poco più di due anni) per poi potersi candidare alla presidenza della Provincia? E allora non facciamo confusione, evitiamo ipocrisie.  Di motivi per criticare Stasi ce ne sono e ce ne possono essere tanti. Ma non colpiamo il territorio per situazioni che di politico hanno ben poco.     

Matteo Lauria – Direttore I&C

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