Mi sono chiesto a proposito di Provincia e candidature, chi ricordasse una simpatica vignetta di tanti ma tanti anni fa. In essa veniva rappresentato un vecchio autobus ad un bivio con un cartello indicante, appunto, la Provincia e sul bus erano scritti i nomi dei tanti candidati rossanesi alla carica di consigliere provinciale. Ne ricordo qualcuno: Tonino Lavia, Fabio Carignola e tanti altri, in una logica del dividi et impera, sempre congeniale ai cosentini ed a qualche personaggio di sperdute realtà silane, presilane, tirreniche e via così.
Al tempo fini come nel “giro giro tondo”, con un classico tutti giù per terra, a favore di Paesi e Paeselli, fino ai giorni nostri.
A proposito di ricordi, mi sovviene anche la straordinaria compattezza di voto dei Cassanesi, esatto a Cassano allo ionio, per anni, vennero eletti Frasca(Psi) Aloise/Bloise di parrocchia diversa. Le percentuali dimostravano un voto “disgiunto” tipo rosso o nero il gatto va bene se acchiappa i topi.
Non vado oltre perché potrei ricordare(l’ho già fatto una volta) l’imboscata tesa a Tonino Caracciolo, candidato al Senato e senatore mancato per pochi voti. Insomma una abitudine all’harakiri od al più volgare evirarsi per far dispetto alla moglie.
Ci troviamo oggi di fronte ad una possibilità, non ad una certezza, di eleggere il sindaco della terza città della Calabria alla presidenza della Provincia. Succederebbe a Franco Iacucci, cresciuto alla corte di Mario Oliverio del quale è stato il Richelieu vero e proprio, poi come tutto il cerchio magico, lo ha ripudiato e da Sindaco di Aiello Calabro, paese di ben 1691 anime(salvo covid) si è accomodato sulla poltrona di don Mario Oliverio, menandogli in capo.
Da quella postazione ha intrecciato rapporti tipo: una causa all’avvocato tizio, una strada a caio, un contributo a sempronio e così bruciando tutti si è accomodato in regione, addirittura come vice presidente del consiglio regionale.
Dunque, senza esitazioni ha giocato le sue carte e bisogna dire bravo a lui ed al suo partito, anche se ridotto dal lungo commissariamento e da alcuni vecchi cannibali con la sindrome dell’attak alla poltrona, a percentuali poco lusinghiere.
La novità in questa tornata elettorale, cosiddetta di secondo livello, per come è noto, è che COROSS ha eletto due consiglieri provinciali di area centro sinistra ed uno di centro destra.
Bene, ottima conduzione del gioco che, per una volta, non ha usato sciabole e baionette ma mediazione e intelligenza e, forse, arguzia.
Ora il passaggio successivo si gioca sullo scacchiere fra due compagini, centro sinistra e sponda opposta ma non basta. Nel centro sinistra i soliti manovratori, nell’ombra vogliono ancora influenzare, dettar legge ma non sul piano politico programmatico, solo su quello di rapporti di forza, di muscoli ormai atrofizzati nel consenso, di menti annebbiate dall’ebrezza di un potere spesso intaccato da inchieste giudiziarie ecc. ecc.
Dall’altra parte non c’è un Arcangelo Gabriele ma un sindaco, criticabile, discutibile sul piano di alcune scelte ma votato dai cittadini dei due comuni con esito plebiscitario. Può candidarsi alla guida della Provincia? Farebbe bene il Pd a non assecondare i desiderata dei soliti manovratori cosentini e della loro compagnia di giro, ed appoggiare quella candidatura?
Io credo che siano questi gli interrogativi su cui CONCENTRARE la nostra attenzione, unitamente alle basi programmatiche sulle quali costruire questo nuovo direttorio provinciale.
Il resto è politica da discount, da tre per due, da offerte, tanto speciali quanto farlocche.
Il resto è la solita polemica che manine nascoste ma non troppo, usano per incendiare il dibattito, esacerbare i toni, svilire azioni a sostegno di questo progetto che dovrebbe appartenere alla terza città della Calabria.
Finirà come il giro tondo? O per una volta resteremo in piedi?
Vedremo, covid permettendo, chi vivrà vedrà.
Giuseppe Passavanti – Giornalista