L’area Jonica cosentina è totalmente sguarnita del servizio “salvavita” di Emodinamica, contrariamente al Tirreno, al Pollino e al capoluogo bruzio dove l’attività è presente. Eppure i dati per patologia cardiovascolari e di mortalità sono molto accentuati, oltre ai costi dei numerosi interventi dell’elisoccorso nei casi di emergenza. È un servizio rivolto ai pazienti con problemi vascolari, verifica i flussi del sangue. Riguarda la cardiologia interventistica con trattamenti non chirurgici. Da tempo si caldeggia la richiesta ai vari livelli ma nulla si muove in riva allo Jonio.
Molta utenza sbarca a Castrovillari laddove il servizio è funzionante e necessita, però, di un potenziamento delle unità interne al personale al fine di consentire l’attività h24 e non già h12 come accade ora. La questione è stata ribadita nelle ultime ore dal Consigliere regionale Ferdinando Laghi (De Magistris Presidente) che ha posto la problematica della dotazione organica (tre unità) sottodimensionata rispetto all’allungamento della fascia oraria. Occorre potenziare il servizio e in tempi brevi. «Quello di Castrovillari è un centro di eccellenza che fornisce risultati importanti ma non può essere confinato ad h12 con il rischio che addirittura possa scendere ad h6. L’obiettivo è quello di arrivare ad h24 perché i pazienti non possono regolarsi sull’orario in cui farsi venire un infarto». Secondo Laghi «è la condizione necessaria minimale perché l’Emodinamica svolga appieno il suo ruolo».