Quello che accade nel punto di incontro di Corigliano, aperto chiuso e poi riaperto e poi richiuso, è fuori dalle regole del Movimento e Forciniti è tra i responsabili del mancato rispetto delle regole, il suo post contro la mia persona lo conferma. Viene bandita ogni libera partecipazione, sul presupposto che esistono i “ veterani”, quelli come lui che sono stati i primi ad aderire al movimento. Non è ammessa alcuna partecipazione o discussione di una possibile candidatura diversa da quella scelta tra e dai veterani, anche se carente di adeguate competenze. Non esiste alcun confronto su tematiche e soluzioni per la città o per il Paese.
Hanno, addirittura, sempre a Corigliano, elaborato uno statuto, diverso da quello del Movimento, dove è espressamente negato al neo partecipante del movimento la candidatura senza il previo consenso dei veterani. In piattaforma, per Corigliano, risultano iscritti i veterani e tutte le loro famiglie, mamme, cugini, figli, nonni. Nel vecchio Partito Comunista e socialista, il candidato era più libero nella scelta. Insomma, una farsa, decisa dai pochi “sovranisti”. L’avvocato Algieri contesta anche la scelta del candidato a sindaco la cui lista veniva ricusata. Riferimenti anche alla proposta di una candidatura alle europee, “bocciata da Roma e contraria alla politica nazionale del movimento che basa la propria esistenza sulla lotta alla criminalità e alla mafia e vieta ogni candidatura anche solo ipoteticamente vicina. Candidatura sostenuta da alcuni parlamentari del territorio e con impeto, come quella alle amministrative con i selfie alla consegna delle liste non controllate nell’applicazione della legge dall’avvocato Forciniti ma neppure controllata dal praticante avvocato di Rossano, in lista, ed ora referente del nuovo punto di incontro di Forciniti nella area di Rossano.
Da cittadina che ha votato il Movimento 5 stelle il 4 marzo 2018, dunque prima di vincere, a comprova i miei scritti antecedenti e l’impegno elettorale, non rinnega-bile, profuso a favore di alcuni parlamentari regolarmente eletti, ho espresso la mia doverosa critica politica avverso un modus operandi che non appartiene al movimento nazionale, non appartiene alla mia ideologia, sta distruggendo – in poco tempo – un bacino elettorale, allontanando ogni soggetto con competenza o cognizione ideologica e culturale dal movimento.
Non corrisponde, dunque, al vero il mio “ salire sul carro”, perché ho determinato con il mio voto e il mio sostegno” il carro”, quello dove Forciniti ora fa il sovrano accompagnato dai like di illustri personaggi.
Non corrisponde al vero il mio voler “ candidarmi con il Movimento”. Non ho mai espresso tale volere al Forciniti. Anzi, molti attivisti, dichiarato spontaneamente nel post pubblicato sul Facebook, mi hanno sempre invitato alla candidatura ed ho sempre negato la partecipazione elettorale. Forciniti, pur essendo un giovane onorevole ragiona come un vecchio socialista. Non tutti hanno questa ambizione di occupare la poltrona per fare la polis. C’è chi, come me, ha sempre fatto polis e mai avanzato candidature, né tessere a partiti e non ha neppure l’esigenza di occupare un posto di lavoro…
Non corrisponde al vero che “ fino a ieri sostenevo Orlandino Greco”, perché conosco il consigliere regionale solo dai tempi della fusione. Lo sanno tutti, ho sostenuto la No fusione ed ho aderito alla battaglia dell’unico Consigliere Regionale contro il procedimento della fusione della città unica di Corigliano – Rossano. Terminato il procedimento di fusione, terminato il mio impegno, gratuito, nella battaglia di una fusione non fatta bene con il consigliere regionale Greco. Ho sempre aderito alle battaglie sociali, culturali, legali del territorio, senza avere e/o desiderare alcuna poltrona o incarico, non per ultima la manifestazione con l’associazione di volontariato DOC contro la prostituzione minorile, il cd processo Flash Market, scendendo in piazza con oltre mille giovani e Forciniti non c’era.
E Forciniti non c’era neppure sulla ss 106 in protesta della chiusura del Tribunale e neppure qualche anno fa davanti all’Ospedale di Corigliano per impedire la chiusura di ginecologia.
Forciniti non c’era neppure nel 2008, quando si protestò contro un voto, palesemente, gestito da infiltrazione mafiosa, tanto da determinarne il Commissariamento .
Ecco, Forciniti confonde il mio impegno nella polis con il suo desiderio di ” poltronismo”. Infine, nella lunga nota, l’avvocato Algieri chiarisce che nessun componente della sua famiglia fa parte del M5S.