CORIGLIANO “Qui mi viene impedito di svolgere il mio ruolo istituzionale di consigliere comunale, ecco perché lo scorso 20 aprile ho protocollato una istanza indirizzata ai componenti la Commissione prefettizia d’accesso ed al sindaco Geraci”.
A lamentarsi è il consigliere comunale, Francesco Madeo, del gruppo consiliare Aria Nuova-Riferimento Popolare che torna ad interessarsi dell’appalto sulla pubblica illuminazione, argomento per il quale nei giorni scorsi, pare, il condizionale è d’obbligo tenuto conto che l’interessato, almeno fino ad oggi, non ha ricevuto alcuna comunicazione in merito, sia stato querelato dal titolare della ditta interessata alla gara stessa.
“Può anche darsi – afferma Madeo – che ciò sia accaduto ma fino ad oggi non mi è stato notificato nulla. Ma se ciò fosse vero, certamente non mi lascerò condizionare da nulla, perché come ho avuto modo di dire in diverse circostanze, in questa vicenda è necessaria chiarezza”.
Come si diceva Madeo nei giorni scorsi ha protocollato una richiesta indirizzata ai commissari ed al sindaco, di cosa si tratta: “ Come si ricorderà – afferma il consigliere Madeo – lo scorso mese di ottobre avevo protocollato una richiesta di accesso ad atti pubblici, con specifico riferimento al Servizio di Pubblica illuminazione. Ebbene detta richiesta a distanza di mesi non veniva evasa. Così – prosegue Madeo – il 22 febbraio scorso l’ho reiterata. Da allora sono trascorsi ulteriori due mesi e la richiesta non è stata evasa. Ai commissari Romano, Scozzese e Tavanzo, nonché al sindaco Geraci ho sottolineato che il persistere dell’inattività da parte dell’organo preposto alla consegna della summenzionata documentazione non permette al sottoscritto, nella qualità di consigliere comunale, di esercitare il mandato consigliare democraticamente affidatogli dai cittadini, con pregiudizio e danno per la propria attività politica. Inoltre sottolineano – prosegue Madeo – che siffatta documentazione veniva richiesta anche al fine di una preventiva verifica circa l’avvenuta esecuzione del disposto della sentenza del Tar Calabria n. 467 del 3.5.2006. Concludevo la mia istanza invitando i destinatari della mia missiva di voler adempiere al controllo suindicato data l’impossibilità oggettiva da parte dei consiglieri. Mi rendo conto – aggiunge il consigliere – che una iniziativa del genere non depone certamente bene per l’amministrazione comunale, però non è giusto che un consigliere debba aspettare inutilmente sei mesi per ricevere la documentazione richiesta. E si badi bene tutto ciò viene richiesto per un dovere di rappresentanza istituzionale”.