LE ACCUSE Secondo la prospettazione accusatoria, la donna avrebbe maturato l’idea di lasciare il marito, evidentemente non condivisa da quest’ultimo che avrebbe iniziato a tenere un atteggiamento violento nei suoi confronti, sia picchiandola con calci e pugni sia minacciandola con un coltello alla gola, giungendo a puntarle una pistola alla testa con la minaccia di ucciderla se lo avesse lasciato, ma soprattutto schiavizzandola.
IL PROCESSO Il processo è stato articolato e complesso, con la parte offesa che spesso ha incontrato difficoltà nel rievocare gli anni di terrore passati in compagnia dell’uomo. La difesa dell’imputato, oltre ad aver articolato una serie di eccezioni procedurali, ha contestato punto per punto la tesi accusatoria e, in sede di discussione, ha rilevato come tali episodi mancassero di relativo riscontro probatorio, concludendo con la richiesta al Giudice di prosciogliere il 50enne dalle accuse per le quali era stato arrestato e successivamente processato. La decisione del Tribunale è arrivata nella tarda serata di mercoledì, quando l’uomo è stato dichiarato prosciolto da ogni accusa mossa a suo carico.
(comunicato stampa)