L’ufficio del Giudice di Pace di Trebisacce si ferma perché finita la carta; l’ufficio giudiziario chiama il Sindaco di Amendolara per invocare un intervento (l’ennesimo) e lui, pronto, provvede, personalmente, ad acquistare e fare recapitare a destinazione le risme. E non è la prima volta. Il Paese della Secca paga per un servizio essenziale di cui beneficia tutto il territorio, anticipando in termini di risorse umane e finanziarie. Una disponibilità che non può continuare ad essere garantita rispetto agli sforzi che alcuni comuni del comprensorio preferiscono destinare a cantanti ed eventi, piuttosto che a servizi indispensabili.
È quanto denuncia il Primo Cittadino Antonello Ciminelli rivolgendosi ai colleghi Primi Cittadini dell’Alto Jonio, ribadendo la necessità di un maggiore impegno nel garantire servizi e, soprattutto, il funzionamento di quegli uffici che – per fortuna – continuano a resistere a tagli e chiusure. Dovrebbe essere d’interesse prioritario – aggiunge – rispetto all’organizzazione di eventi e concerti che lasciano il tempo che trovano, che si esauriscono in una sola serata e che nulla o poco lasciano, in termini economici e di crescita, ai territori. Anzi!
Dal segretario comunale messo a disposizione di questo o quel comune, al ragioniere che si sposta con frequenza da una sede municipale ad un’altra. Ed io pago! Il Comune di Amendolara – ribadisce Ciminelli rivolgendosi ai colleghi Primi Cittadini – continua a mettere a disposizione dei vicini comuni professionisti e personale comunale, subendo ritardi anche nei pagamenti. Il Comune di Trebisacce e pochi altri – conclude – non possono essere in alcun modo lasciati soli a garantire un servizio indispensabile alla crescita e allo sviluppo di un ambito come quello giudiziario