I fatti parlano da soli, e sono drammatici oltre ogni dire, il fenomeno si ripete da anni sempre più devastante e distruttivo, ma le istituzioni affrontano l’emergenza con i pochi mezzi di sempre ed in assenza totale di un piano organico di difesa dagli incendi. Ad intervenire questa volta è un importante associazione a tutela dei diritti dei cittadini, il Movimento difesa del cittadino. Giorgio Durante, che ne è il coordinatore regionale così esterna la sua indignazione: ” Non è più possibile affidarsi all’improvvisazione per affrontare l’emergenza, va studiato un piano di prevenzione ed intervento che coinvolga le comunità locali. Perchè è nei primi minuti che è possibile circoscrivere le fiamme prima che le stesse dilaghino in un ampio fronte, difficilmente gestibile, quando tempo impiega un Canadair tra richieste, autorizzazioni e volo? E un automezzo dei vigili del Fuoco o della protezione civile? I numeri qui contano, i secondi contano, minuti contano, la sorveglianza e gli interventi di prossimità esistono? Le ordinanze comunali sulla pulizia dei terreni sono fatte rispettare? Il divieto di accendere fuochi per motivi agricoli, pure? quante volte al mucchietto di erbacce dopo la pulizia di un terreno viene dato fuoco senza pensare che basta una folata di vento e decine di ettari di campagna e bosco vanno distrutti. Occorre essere su questo rigorosi, irremovibili, inflessibili, non tutti gli incendi sono dolosi facciamocene una ragione, fermo restando che contro i piromani occorre applicare con durezza la legge vigente e ovviamente anche contro le ecomafie che traggono profitto dalla combustione di bosco e sottobosco.” Conclude Durante: “L’istituzione regionale dovrebbe farsi carico di coinvolgere i comuni, fornire loro le risorse per una attrezzatura leggera (Moduli antincendio) di primo intervento e stimolare gli stessi a redigere un piano che coinvolga la cittadinanza e i volontari, dovrebbe farsi carico inoltre di attività formative specifiche e attivare un sistema di sorveglianza e monitoraggio efficace, in grado di individuare l’innesco e le prime fiamme in pochi istanti, droni, telecamere e sistemi ad infrarosso, satelliti, palloni aerostatici ecc. ecc. oggi le tecnologie non mancano, la capacità e la volonta politica si”. La nota del Movimento difesa del cittadino è ricca di spunti e suggerimenti, su queste proposte operative occorre riflettere e soprattutto metterle in atto, non c’è più tempo per critiche sterili ma occorrono i fatti.