MELISSA – Tutela dell’ambiente, ripristino della legalità, ritorno alla bellezza. È tutto pronto per la demolizione nelle prossime 48 ore di Palazzo Mangeruca, un gigantesco obbrobrio da decenni sulla costa ionica crotonese. L’abbattimento dell’ecomostro sottratto alla ‘ndrangheta sarà un intervento unico nel suo genere: immediato, moderno e di ingegneria avanzata la cui soluzione è stata studiata e partorita in Calabria. Sarà un’operazione tanto importante quanto ecosostenibile, programmata per eliminare ogni impatto di detriti e polveri sull’ecosistema che circonda l’immobile. Tecnicamente coordinata, l’implosione limiterà i disagi alla circolazione lungo la prospiciente Statale 106. Mangeruca verrà giù, per sempre, in due secondi.
Quella di sabato 16 e domenica 17 rappresenterà una vera e propria sfida tecnico-professionale nella quale l’impresa sarà affiancata dalle società partner Deam Ingegneria srl, Deton srl e Misiano Ingegneria srl e dal supporto di 40 maestranze tra operai e tecnici specializzati. Tra questi anche 6 fochini veri protagonisti di questo momento storico in quanto saranno loro a far brillare le cariche. Inoltre tutte le operazioni saranno supportate da un parco mezzi imponente tra escavatori, autocarri, pale gommate e sistemi di abbattimento delle polveri e pulizia.
Dopo l’ex zuccherificio di Chieti e i più celebri ecomostri di Punta Perotti a Bari passando per i due fabbricati sequestrati a Pieve Emanuele (MI), i 40mila metri cubi di cemento armato di Palazzo Mangeruca saranno gli ultimi, in ordine di tempo, che domenica 17 dicembre verranno giù implodendo grazie a microcariche temporizzate pari a 400 kg di esplosivo gelatinoso alloggiati nei 750 fori che sono già stati praticati nell’edificio.
Sarà un colpo d’occhio impressionante il cui start sarà dato dall’interno della cabina di detonazione che attiverà gli oltre 2 km di cavi/miccia stesi lungo tutto il perimetro e la superficie dell’immobile che sarà innescata ad una velocità di 7.500 metri al secondo, più veloce di un battito di ciglia.
Un’operazione veloce, esplosiva ma allo stesso tempo sicura grazie alle diverse e numerose precauzioni prese da LVS che non ha lasciato nulla al caso.
Per proteggere la struttura commerciale adiacente all’area cantiere sarà installata una schermatura fonoassorbente che la proteggerà dai detriti e dal vuoto d’aria dell’esplosione. Inoltre, attorno ai 33 metri d’altezza del Mangeruca saranno predisposti dei muri d’acqua, ognuno con all’interno micro-cariche di esplosivo che saranno azionate in contemporanea all’implosione per contribuire alla riduzione delle polveri. Infine, per assorbire il lancio di materiale frantumato, i diversi piani dell’edificio sono già stati rivestiti con reti contenitive, atte a contenere i vari frammenti di calcestruzzo generati dall’esplosione.
LVS ha pensato anche alla sicurezza del vicino abitato di Torre Melissa. Sul tratto stradale della SS 106, in corrispondenza del fabbricato sarà realizzato un pacchetto stradale composto da Geotessile e Sabbia per attutire eventuali cadute di detriti, mentre in corrispondenza del centro urbano saranno installati dei sismografi che monitoreranno eventuali movimenti alle strutture.