E’ stata messa in scena al teatro Paolella di Rossano, con una chiave completamente inedita e per essere apprezzata anche dalle nuove generazioni, l’opera di Ciccio De Marco “Mio Caro Patre”.
Il lavoro teatrale è stato fortemente voluto da Salvatore Tolomeo, presidente della Associazione calabro- lombarda e presidente della Federazione dei Circoli calabresi (Tolomeo è anche componente della Consulta regionale dei Calabresi nel mondo) col contributo della Presidenza della Regione Calabria.
“ MIO CARO PATRE Ovvero l’epistolario di Rosarbino Di Ciccio De Marco. Componimento in versi in vernacolo di Ciccio De Marco, figlio del poeta peritese Ciardullo. Ciccio De Marco immagina che questo giovane, Rosarbino, partito dal suo paese dalla Calabria per fare il soldato a Milano, scriva al padre delle lettere, in un misto dialetto-italiano, dove racconta quello che gli capita in caserma e nella città lombarda. Il risultato è esilarante”.
Grazie alla squadra tutta calabrese: il grande comico Renato Converso che interpreta Rosarbino, Euristeo Ceraolo (detto Gino) suo paziente compagno di militare e il grande talento artistico del regista Renato Pagliuso!
La magia della fisarmonica nel sogno, sullo sfondo della scena è del Maestro Dario Ramazzotti.
L’opera, riprodotta in video per via del COVID19, sarà distribuita dall’associazione Calabresi nel mondo.
Ciccio De Marco è morto a 95 anni in una casa di riposo alle porte di Milano, il 15 Febbraio 2013, dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. Poeta dialettale cosentino e attore teatrale, figlio di Michele, conosciuto da tutti come Ciardullo.
Il suo paese natale è Pedace, nella presila cosentina. Tra le sue opere piu’ famose ricordiamo: “Mio caro patre” – ovvero l’epistolario di Rosarbino, la raccolta di poesie “Suonni” e i lavori teatrali “Fegato gruppo C” e “A criatura”.
comunicato stampa