I FATTI L’intera vicenda giudiziaria nasce dalla denuncia di smarrimento della carta di credito da parte di una donna che, in attesa del blocco del conto, aveva ricevuto diversi sms da parte della Banca che la informavano di spese effettuate con la stessa carta di credito presso attività commerciali di Cosenza. I Carabinieri di Bisignano, che hanno condotto le indagini, avevano acquisito informazioni presso gli esercizi commerciali nei quali erano stati effettuati gli acquisti, risalendo così all’identificazione dell’imputata che, agli sportelli, aveva anche rilasciato il proprio documento di riconoscimento.
LA SENTENZA DI PRIMO GRADO Il procedimento sfociò nel processo di primo grado celebratosi dinanzi al Tribunale di Cosenza, che ravvisò la penale responsabilità della donna condannandola alla pena di mesi 6 di reclusione, oltre al pagamento della multa e delle spese processuali.
IL PROCESSO DI SECONDO GRADO La sentenza di primo grado, ritenuta viziata dalla difesa, è stata impugnata dinanzi alla Corte d’Appello sotto vari profili, mettendo in rilievo la mancanza di una prova certa circa la effettiva responsabilità dell’imputata. I Giudici di secondo grado, accogliendo totalmente l’appello proposto, hanno assolto la donna.
(comunicato stampa)