Non frena la scia di sangue che percorre l’Italia da nord a sud. La signora Domenica Caligiuri è la quarantacinquesima vittima di femminicidio dall’inizio dell’anno, la terza in Calabria. Un fenomeno che non conosce confini geografici, appartenenze sociali e condizioni economiche. Che colpisce indistintamente le donne di ogni età. A dimostrazione che la lotta alla violenza sulle donne è ancora lunga; coinvolge gli uomini, le donne, lo Stato.
Questa volta a morire è una donna di 71 anni per mano, secondo la sua confessione, del marito. La loro sembrerebbe una lunga storia di maltrattamenti, mai denunciati, sopportati tra le mura domestiche. Sembra in passato ci sia stata qualche timida richiesta d’aiuto, senza esito. Una storia che ci richiama ancora di più sulla condizione di solitudine ed isolamento nella quale si consumano la gran parte delle violenze domestiche ed i casi di femminicidio. E ci ribadisce che i femminicidi non sono il frutto di un raptus improvviso ed imprevedibile, ma la tragica fine di una escalation di violenze a volte durate anni. Di fatto sono morte annunciate di donne che non si è stati in grado di proteggere.
La lotta alla violenza sulle donne non si esaurisce con le manifestazioni, le panchine rosse. Non si conclude con i convegni e le fiaccolate. Ma abbisogna di profondi mutamenti culturali, di strategie istituzionali nazionali e locali, di quotidiano supporto e sostegno alle vittime, di formazione continua agli operatori e alle operatrici. Di programmi ed azioni costanti di sensibilizzazione e di prevenzione. Di leggi e normative adeguate, di reti antiviolenza territoriali.
Noi, invece, in Calabria, purtroppo, rimaniamo fermi.
Il femminicidio della signora Domenica si compie a Mandatoriccio, nella nostra Sibaritide. Per ciò non possiamo non interrogarci su cosa non funzioni nel nostro sistema di contrasto alla violenza di genere. Non possiamo sentirci assolti.
La signora Domenica è vittima dell’autore del delitto ma anche di un sistema sociale e culturale incapace di darle il supporto di cui necessitava e di proteggerla.
Esprimiamo vicinanza ai familiari ed alla comunità di Mandatoriccio.
A Domenica un forte triste abbraccio.
Comunicato stampa
Associazione Mondiversi-Centro Antiviolenza Fabiana