La comunicazione, anticipata nei giorni scorsi al sindaco Nicolò De Bartolo, è stata ufficializzata oggi all’evento nazionale tenutosi su piattaforma multimediale e al quale ha partecipato il consigliere Mario Donadio. Nel corso della manifestazione sono stati resi noti sia i centri che mantengono il prestigioso e riconoscimento sia le località che lo ricevono per la prima volta. Il tutto si è svolto alla presenza, fra gli altri, del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, e del presidente dell’associazione Paesi Bandiera Arancione, Fulvio Gazzola.
Morano detiene dal 2003, senza interruzione alcuna, questo marchio. Per il visitatore un valido fattore di scelta e garanzia di qualità, alla scoperta di luoghi di cultura e tradizioni, distaccati, ma non troppo, dai circuiti e dai flussi tradizionali. Per averlo e tenerlo a lungo non basta vantare un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio. Occorre saper offrire al turista un’accoglienza di livello superiore, dal momento che il marchio è assegnato ai territori che soddisfino criteri di analisi connessi allo sviluppo di un turismo di qualità, che punti a valorizzare il patrimonio culturale e ambientale, l’accesso alle risorse, l’ospitalità, la ristorazione e i prodotti tipici, la buona ricettività.
«Conserviamo anche per il triennio 2021-2023 questo importantissimo riconoscimento» hanno commentato il primo cittadino Nicolò De Bartolo e il consigliere Mario Donadio. «Un risultato che arriva dopo un’altra prestigiosa affermazione, la vittoria al concorso “Piccolo Comune Amico – Settore Cultura”; risultato reso possibile dalla coesistenza di sensibilità istituzionali e dinamicità imprenditoriali. Non meno rilevante, poi, la consapevolezza di tanti privati cittadini che amano e promuovono il paese, ciascuno nel proprio ruolo, con le proprie competenze, sapendo che solo unendo le forze possiamo affrontare le sfide del presente e progettare il futuro. Come noto» aggiungono De Bartolo e Donadio, «Morano da decenni punta sul turismo; lo fa non solo attraverso la solita realizzazione di eventi, quest’anno purtroppo limitati causa pandemia, ma anche attraverso la cura del decoro urbano, l’assistenza agli ospiti, la fruibilità di monumenti e musei, la promozione del patrimonio materiale e immateriale. Non è semplicissimo, soprattutto dovendosi misurare con fondi sempre più esigui. Ma è un dovere, verso la comunità e le attuali e nuove generazioni, provarci quotidianamente. Sapevamo di aver lavorato molto, perciò abbiamo atteso con fiducia il responso del TCI. Dimostrando, istituzione e imprenditoria, nonostante le difficoltà, di saper conservare e valorizzare le risorse, allestendo un’offerta appetibile, competitiva e apprezzata. Per questo, non possiamo né vogliamo negare la soddisfazione e l’orgoglio per aver superato quest’ennesimo esame».
(Comunicato Stampa)