Nasce un ambulatorio mirato alla Diagnosi, Cura e Prevenzione dell’Osteoporosi su Rossano e Cariati

Con un modello organizzativo che pone la necessità di creare sinergia tra ospedale e territorio per favorire la prevenzione e/o l’identificazione precoce della malattia, migliorare l’iter e la gestione appropriata della prima frattura da fragilità e promuovere un miglior collegamento tra ospedale (pazienti già operati di frattura collo femore, o pazienti trattati per fratture vertebrali, fratture di polso o del terzo prossimale di omero nella UOC di Ortopedia) e il vasto territorio di Corigliano-Rossano e Cariati.

Il paziente può accedere all’ambulatorio di osteoporosi con ricetta del proprio Medico curante come visita fisiatrica per osteoporosi, andare agli sportelli CUP e prenotare la visita, che sarà erogata dalla Drssa Punzo, un giovedì su Rossano presso il Poliambulatorio e un giovedì su Cariati. Così come i pazienti già trattati per fratture presso UOC di Ortopedia dello Spoke di Corigliano-Rossano, saranno prenotati dagli ortopedici ospedalieri all’ambulatorio dedicato all’osteoporosi del territorio.

L’Edizione 2023 del PNE, sviluppata sui dati di attività 2022, ha posto in evidenza dati allarmanti riguardo alle fratture del collo del femore, sia nel volume di ricoveri che negli interventi per frattura, ma il dato che preoccupa ancor di più è quello che riguarda la provincia di Cosenza. Questi dati ci fanno riflettere su quanto sia importante ed urgente PREVENIRE, motivo per cui il Dott. Giuseppe Arturo Celestino, Direttore inc. U.O.C. Ortopedia e Traumatologia Spoke di Corigliano-Rossano, ha voluto istituire un ambulatorio dedicato all’osteoporosi su Rossano e Cariati, con un rapporto di coordinamento e collaborazione con la Dott.ssa Maria Punzo, Fisiatra territoriale, figura professionale certificata e registrata nell’elenco dei medici professionisti come “Medico esperto nella gestione medica del paziente con malattie del metabolismo minerale ed osseo”, coadiuvato e supportato nella realizzazione di tale progetto dalla Governance Aziendale, Direttore Generale ASP-CS Dr. A. Graziano e Direttore del Distretto Jonio Sud Dr. G. Fraia.

Partiamo da alcuni dati della ASP-CS: su una popolazione di 670.000 abitanti, oggi abbiamo 163.000 anziani (cioè il 24% della popolazione); dieci anni fa la popolazione era di 713.000 abitanti e gli anziani erano 144.000 (19.000 in meno). Anche a Corigliano-Rossano la situazione è simile: oggi gli anziani sono più di 14.400, mentre nel 2014 erano 11.500.

L’osteoporosi, malattia ad eziopatogenesi multifattoriale caratterizzata da alterazioni della microarchitettura del tessuto osseo e compromissione della resistenza dell’osso, predispone ad un aumentato rischio di fratture spontanee o indotte da minimi traumi (fratture da fragilità) e interessa milioni di persone nel mondo. Le fratture da fragilità del collo femore (fratture da osteoporosi) nell’anziano over 65 anni rappresentano la seconda causa di morte.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha più volte richiamato l’attenzione sull’osteoporosi e, soprattutto, sulle fratture da fragilità che, per il loro crescente numero, costituiscono un’importante sfida per i sistemi sanitari dei Paesi occidentali in termini di disabilità e di costi sociali ed economici, in aumento parallelo a quello dell’aspettativa media di vita della popolazione.

Nel nostro Paese, l’osteoporosi è diffusa in tutte le regioni, anche per effetto del progressivo invecchiamento della popolazione, e incide profondamente sullo stato di salute e di benessere delle persone affette, specie se complicata dalle fratture, che peggiorano la qualità di vita e spesso ne riducono la durata. Le fratture da osteoporosi aumentano il rischio di mortalità e riducono il grado di autosufficienza, fino ai ricoveri in istituti per i pazienti con fratture da fragilità, che sembra riguardare circa il 20% dei casi.

È stato calcolato che una frattura osteoporotica si verifica ogni tre secondi nel mondo, più comunemente nell’anca, nella colonna vertebrale o nel polso. Dopo una frattura, i pazienti possono perdere la loro indipendenza, soffrire di dolore cronico e diventare depressi. Così, l’osteoporosi si trasforma in un notevole carico socio-economico, da cui l’importanza di intervenire con politiche e interventi mirati, come si propone di fare l’ambulatorio mirato alla Diagnosi, Cura e Prevenzione dell’Osteoporosi su Corigliano-Rossano e Cariati, con un modello organizzativo che pone la necessità di creare sinergia tra ospedale e territorio per favorire la prevenzione e/o l’identificazione precoce della malattia.

L’osteoporosi RISULTA uno stato d’infermità che altera la qualità della vita e che pertanto viene riconosciuta come malattia sociale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il paziente “fragile” verrà così indirizzato nel più appropriato percorso terapeutico e assistenziale con l’obiettivo ultimo di prevenire una seconda frattura da fragilità, garantendo così la continuità assistenziale per migliorare l’offerta di salute. Il progetto si ispira al modello FLS (Fracture Liaison Service), proposto dalla Fondazione Internazionale per l’Osteoporosi e ha, come aspetto fortemente caratterizzante, un elemento chiave: la necessità di far ricorso ad un efficace monitoraggio delle condizioni del paziente e l’esigenza di rafforzare la collaborazione tra specialista fisiatra/medicina territoriale e ospedale.

In questo scenario verrà anche sviluppato un Database informatizzato atto a raccogliere informazioni fondamentali sullo stato di salute del paziente con chiara riproducibilità e trasmissibilità dai dettagli anagrafici (nel rigoroso rispetto delle norme sulla privacy) alla raccolta anamnestica, dallo stato generale di salute alla “salute ossea”, corredate da precise e dettagliate informazioni terapeutiche, al fine di monitorarne la compliance e l’efficacia del trattamento, permettendo una maggiore presa in carico del paziente “fragile” ed un migliore controllo dell’aderenza alla terapia anti-rifratturativa prescritta, permettendo la consultazione del file elettronico in qualsiasi occasione di rivalutazione clinica del paziente “fragile” dopo la presa in carico dei pazienti affetti da osteoporosi. Al fine di sensibilizzare il paziente stesso sull’importanza del trattamento dell’osteoporosi, sul fatto che l’interruzione della terapia per l’osteoporosi può avere conseguenze drammatiche sul suo rischio fratturativo e sulle sue condizioni di salute, per contribuire alla cura delle persone affette da osteoporosi ( la frattura di femore è la seconda causa di morte delle persone anziane ) ribadendo il concetto che la finalità terapeutica è quella di evitare rifratture e quindi ridurre di conseguenza la spesa sanitaria. (comunicato stampa)

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