Nessun accorpamento tra Sibari e Crotone: la trasformazione del Parco Archeologico di Sibari |VIDEO

La decisione del Consiglio dei ministri di apportare modifiche al panorama museale italiano ha determinato una serie di reazione, sul versante crotonese, relativo all’autonomia gestionale e finanziaria del nuovo “Parco archeologico di Crotone e Sibari. La decisione del governo è stata presa in seguito all’approvazione definitiva del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm), il quale ha introdotto un nuovo regolamento che prevede la creazione di 17 nuovi musei dotati di autonomia scientifica, finanziaria, contabile e organizzativa. Questa riforma è stata oggetto di attesa e discussione fin dal suo esame preliminare il 26 luglio scorso, in attesa del parere della sezione consultiva del Consiglio di Stato, parere emesso il 12 settembre. Il Direttore della Direzione Regionale dei Musei Calabria e del Parco Archeologico di Sibari e Crotone, Filippo Demma,

 

mette in luce la natura delle modifiche apportate al parco archeologico oltre a dissipare fraintendimenti insorti nel corso degli ultimi mesi. L’alto dirigente chiarisce che la nuova denominazione, che sembra indicare un cambio di proprietà o di controllo, in realtà è solo una riconfigurazione amministrativa. Non c’è rivalità storica tra Sibari e Crotone che venga risolta attraverso questa modifica, ma piuttosto la creazione di un nuovo Istituto Autonomo che riunisce sotto di sé una serie di luoghi della cultura, tra cui quelli precedentemente assegnati al Parco dei Sibari. Questo nuovo istituto culturale, denominato “Parco Archeologico di Crotone e Sibari,” unisce le esperienze positive maturate nel corso degli ultimi due anni e mezzo di lavoro del Parco di Sibari e lavorerà per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali di entrambe le città. Filippo Demma sottolinea l’importanza dell’autonomia amministrativa, una caratteristica che ha dimostrato di portare notevoli benefici in altri istituti culturali in Italia, come il Museo Nazionale di Napoli, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto e il Museo di Reggio Calabria. Il direttore Demma ribadisce i dati importanti ottenuti negli ultimi anni: «il Parco di Sibari ha visto un notevole aumento del suo pubblico nei sei mesi successivi all’ottenimento dell’autonomia, dimostrando il valore di questo modello gestionale». Queste modifiche rappresentano un’opportunità unica per entrambe le città, Sibari e Crotone, di valorizzare e preservare il loro patrimonio culturale in modo più efficace. L’autonomia offre nuove possibilità gestionali a Crotone, creando un’importante sinergia tra due città che, anziché rivali, hanno una lunga storia di connessione nella Magna Grecia.

Filippo Demma conclude affermando che sarebbe saggio sospendere i giudizi affrettati e cercare di comprenderne appieno il significato prima di trarre conclusioni. Le modifiche apportate rappresentano un passo avanti nell’ambito della valorizzazione del patrimonio culturale e dell’organizzazione museale, con l’obiettivo di promuovere e preservare la ricca storia e la cultura delle regioni coinvolte.

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