Continua la campagna di sensibilizzazione dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che, nelle scorse settimane, ha evidenziato l’incapacità di ascolto dei sindaci degli otto comuni dell’Alto Jonio circa le vicende ascrivibili ai lavori di ammodernamento del 3° Megalotto della S.S.106 tra Sibari e Roseto.
“Anche in quella occasione abbiamo rinnovato ai sindaci la nostra proposta: riunire i consigli comunali in tempi strettissimi ed approvare una delibera congiunta in cui chiedono formalmente al Ministro ed al Governo lo state dell’arte sull’opera e, soprattutto, una data certa entro cui partiranno i lavori.
L’Associazione apprende che i sindaci si riuniranno mercoledì 9 marzo alle ore 17:00 presso la Sala Convegni del Centro Polivalente di Villapiana dopo un lunghissimo periodo di torpore al fine di studiare una strategia condivisa da presentare al Ministero delle Infrastrutture.
Rileviamo l’enorme lentezza relativa ai tempi della politica: dalla nostra proposta sono trascorsi 15 giorni e, se i sindaci decideranno di accoglierla, ne trascorreranno altrettanti per convocare i consigli comunali con urgenza immediata ed approvare una delibera congiunta da inviare al Ministero delle Infrastrutture ed al Governo.
L’Associazione, tuttavia, è convinta che tutto ciò non avverrà. Siamo certi, infatti, che i sindaci in questa riunione continueranno a perdere tempo.
Notiamo che neanche le forze politiche aiutano i sindaci. L’unica pervenuta è quella del Delegato Regionale PD Calabria/Segretario GD Villapiana Adolfo De Santis che invece di dimettersi dal partito che oggi può, senza alcun dubbio, vantare i maggiori meriti sui ritardi relativi all’avvio dei lavori, invita tutti i sindaci a farlo dimenticando che “i cittadini sono stanchi di promesse e slogan”, ma anche della demagogia e della politica politicante messa in atto da più tempo dal suo famigerato Partito Democratico e da diversi suoi esponenti parlamentari.
Pertanto rivolgiamo un appello ai sindaci ed a chi davvero vuole risolvere i problemi: si vada alla convocazione di un consiglio comunale e si deliberi il disagio politico istituzionale rispetto ai ritardi sul progetto avanzando insieme la pretesa di poter ottenere una data chiara e certa per l’inizio dei lavori”.