Confermata la difficoltà per le aziende che operano nei cantieri del nuovo ospedale della Sibaritide a far quadrare i contiall’indomani del vertiginoso aumento delle materie prime (ferro, alluminio, etc etc) ma non al punto da fermare i lavori. A ribadire la problematica, il Consigliere regionale del M5S Davide Tavernise che, nelle ultime ore, si è recato in contrada Insiti per un sopralluogo all’interno del cantiere. Il parlamentare si è confrontato con la direzione dei lavori e dall’incontro è emerso che la questione del caroprezzi c’è, purtuttavia le attività proseguiranno regolarmente. Si tratta di un’opera di 93 milioni euro, e dove ci sono i flussi di denaro la criminalità è sempre in agguato.
Il cantiere è attenzionato dalla Direzione investigativa antimafia, il rischio di eventuali infiltrazioni è sempre dietro l’angolo: «Il rischio c’è, afferma il Consigliere Tavernise, sta ai soggetti chiamati a gestire l’appalto e agli organismi di controllo rimanere incorruttibili, mantenere la schiena dritta. Ecco perché la presenza continua e costante di rappresentanti istituzionali, di consiglieri regionali e sindaci è importante, proprio per fare sentire la vicinanza alle imprese che vincono questi appalti».
I lavori dovrebbero terminare entro la fine del 2023
L’ospedale, chiavi in mano, dovrebbe essere consegnato entro la fine del 2023. Servirà un’area di oltre 150.000 abitanti. «Noi vigileremo con frequenza regolare, continua Tavernise, perché l’opera sia realizzata e consegnata alla collettività nei tempi previsti. Oltre all’incremento tecnologico, alla maggiore sicurezza strutturale e alla più semplice accessibilità all’area ospedaliera, il Nuovo Ospedale rappresenta un cambio di passo, sia pur minimo, rispetto ad un altro cronico problema calabrese: la riduzione dei posti letto. Previsti, in tal senso, 273 posti letto per degenza ordinaria, 33 per degenza high care (terapia intensiva e sub-intensiva indifferenziata, UTIC, stroke unit, TIN – patologia neonatale), 28 per day hospital, 42 posti letto tecnici».